Il Gazzettino: “Venezia, il sogno ricomincia dal Palermo”

L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara che il Venezia giocherà questa sera a Palermo.

Il Venezia ci deve credere, riparte da Palermo la scalata in quattro tappe alla Serie A. A dieci giorni dalla delusione di La Spezia gli arancioneroverdi scendono questa sera in un Barbera infuocato (ore 20.30, arbitro Giua di Olbia) con l’obbligo di disputare una semifinale di andata convinta e coraggiosa, perché solo questi sono i primi presupposti per strappare un risultato positivo in vista del retour match di venerdì prossimo alla stessa ora al Penzo.

Venezia alla seconda partecipazione consecutiva ai playoff di B sempre con Paolo Vanoli al timone, la quarta dal ritorno in B nel 2017/18 ma la prima partendo dalla doppia semifinale anziché dal turno preliminare a eliminazione diretta. Un primo scoglio, quest’ultimo, superato in scioltezza dal Palermo, a segno tre giorni fa per 2-0 contro una Sampdoria che, pur arrivando col vento in poppa, ci ha creduto troppo poco.

In sostanza proprio come il Venezia il 10 maggio scorso al Picco, dove con un secondo tempo insufficiente, rispetto alla voglia dello Spezia di salvarsi evitando i playout, si
era fatto rimontare dall’1-0 all’1-2 “regalando” la Serie A ad un Como pur incapace di fare meglio dell’1-1 col Cosenza.

Senza dubbio uno spreco enorme, da vendicare ora disputando dei playoff in linea con quanto (tanto) fatto di buono da una squadra alla quale però, suo malgrado, ben 70 punti in regular season non sono bastati per tornare direttamente in Serie A, a due anni dalla evitabile retrocessione del 2022. La promozione sarebbe un toccasana economico per una società gestita, fino all’avvento del tandem Antonelli-Vanoli, in maniera scellerata o giù di lì. Tuttavia il presidente Niederauer ha fatto ammenda e, non più tardi di venerdì, ha rassicurato che il Venezia ha già pronto sia un piano A sia un piano B per avere un futuro roseo e più solido. Magari tempi e modi
“comunicativi” non saranno quelli auspicati dall’ambiente tutto, di sicuro però Niederauer ci sta mettendo la faccia e per quanto generosamente speso in questi anni merita senz’altro credito.