Iemmello suona la carica: «Catanzaro, torna al top. Le sfide che contano sono i playoff: sarò pronto»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catanzaro e riporta un’intervista a Iemmello.

Il primo passo per rimettersi la corona, «Re» Pietro Iemmello l’ha fatto mercoledì a Messina: gol di testa (per il parziale 1-1) e successo fondamentale per il Catanzaro, di cui è attaccante e tifoso.

«Ho realizzato solo dopo la partita di aver segnato la mia prima rete in giallorosso, ma è stata lo stesso un’emozione bellissima, la aspettavo dal momento nel quale ho firmato». Cioè da quando è arrivato dal Frosinone (in prestito) 2 mesi fa per rilanciarsi e rilanciare il club della sua città. In Sicilia la prima da titolare e un graffio che mancava da più di un anno (2 marzo 2021, Frosinone-Monza).

A chi lo dedica?

«A mio nonno Pietro, era un tifoso pure lui».

Cosa le è piaciuto di più del 3-2 di Messina?

«La grande prova di carattere dopo due sconfitte. La reazione è stata importante, recuperare non è mai facile a prescindere dall’avversario, riuscirci in trasferta, con il 2-2 subito a 5’ dalla fine, ancora di più».

Cosa ha detto ai suoi compagni in cerchio dopo la partita?

«Mi sono venute spontanee due cose che ovviamente rimarranno tra noi. Comunque ho fatto i complimenti a tutti».

A un certo punto eravate molto vicini al primo posto: delusione?

«No, semmai un po’ di rammarico per una serie di vittorie che ci aveva dato tanto morale, ma quando devi rincorrere sai che vincerle tutte è quasi impossibile. L’importante è aver reagito a Messina, dà consapevolezza alla squadra di essere forte e che può giocarsela contro chiunque a patto di tirare fuori certe qualità e caratteristiche».

Che risposte vi siete dati per i k.o. di Monopoli e col Bari?

«A Monopoli è stata una gara particolare per il campo pesante, per il gol subito a freddo, per la foga che abbiamo avuto dopo il momentaneo 1-1. Con il Bari mi fa strano proprio definirla una sconfitta: errori di altri (il rigore concesso ai pugliesi poco prima dell’intervallo, ndr) l’hanno indirizzata, se avessimo chiuso il primo tempo in vantaggio non so come sarebbe andata».

Non restano che i playoff, la maledizione di questa piazza…

«Sono una lotteria, non è nemmeno scontato il nostro secondo posto nel girone. La piazza vede i playoff come una sconfitta per le tante volte che li hanno persi, ma credo che fin quando ci si può giocare qualcosa di importante, bisogna essere positivi e trarne il meglio».

Quando sarà al 100%?

«Un intoppo mi ha rallentato (infortunio ad Andria, ndr), ma per le sfide che contano sarò pronto. L’intento al mio arrivo era di farlo per i playoff».

Com’è il tornare a casa?

«Ero fuori da tanto, è ancora strano, non ero abituato a stare ogni giorno nel mio quartiere, ma sto vivendo quasi come fossi altrove perché sto molto al campo. Poi, certo, sto con i miei, ogni tanto con gli amici di sempre… »

Cosa darebbe per segnare al Ceravolo sotto la Capraro?

«Confesso che finora ho sperato che nel secondo tempo si attaccasse verso quel lato per averne la possibilità. Però non ci penso più di tanto, verrà da sé».