Gds: “Ultimi ritocchi per il Velodromo. Ma la tribuna resterà inagibile. Una festa con Viviani per celebrare la rinascita”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” dedica spazio anche al Velodroomo di Palermo. Zamparini lo voleva demolire per per far posto al nuovo stadio di calcio, ma sappiamo come è finita: il presidente friulano è naufragato e lui è ancora lì – esordisce così il quotidiano -. Dopo l’apertura ai primi di giugno per i concerti, la struttura sportiva è in via di completamento. «Contiamo di finire i lavori entro il 15 novembre», dice l’ingegnere Mario Scotto, capo area della direzione operativa del Coime. Il Coordinamento interventi di manutenzione edile – si legge -, interno al Comune anche se finanziato con fondi statali, in due anni è riuscito a rimettere in sesto l’impianto devastato da anni di abbandono, furti, vandalismi. Nel marzo 2016 la tribuna coperta viene dichiarata inagibile. L’intera struttura chiusa, senza interventi per l’incognita di una possibile demolizione. «Abbiamo sostituito – elenca l’ingegnere Scotto – tutti i seggiolini, con 7000 posti coperti e 6500 all’aperto, abbiamo ripristinato le torri faro di illuminazione inserendo per il 50 per cento lampade a led. Rifatti tutti gli impianti, elettrici, idrici e antincendio. C’è molta tecnologia per esempio nel sistema per innaffiare il campo. La spesa totale? Circa un milione di euro, tutti dai fondi Coime. Un bel risparmio, un lavoro esterno in appalto sarebbe costato molto di più». La tribuna coperta resterà inagibile. «Ci sono dei problemi di smaltimento dell’acqua piovana sul tetto – continua Scotto – le grondaie sono insufficienti. Abbiamo fatto un progetto dal costo di 230.000 euro per sostituire le parti della tettoia rovinate dall’acqua e accrescere la portata delle grondaie e che andrà in gara al più presto. Contiamo di assegnare i lavori entro dicembre e che la tribuna sia recuperata entro il giugno 2020. Attualmente la capienza dell’impianto per i concerti è di diecimila spettatori, tra tribuna scoperta e prato». Quel che ritarda è la posa del manto in erba sintetica – prosegue il quotidiano – che sarà dotato di pannelli di protezione per i concerti, già acquistati, «la stessa soluzione adottata a Milano per San Siro». precisa Scotto. Prima della posa, dovrà venire una commissione Federcalcio per verificare che la preparazione del terreno è in regola per l’omologazione. Infine, la pista è stata recuperata riprendendo il fondo con un lavoro di stuccatura, gli interni dell’impianto ristrutturati, con una sala conferenze ed è stata ripristinata la palestra. Una piazzetta dal tetto di vetro fa da serra con tante piante.  Il velodromo è ancora vivo.