Gds: “Sorrentino e Pelagotti, il Palermo nel cuore”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul siparietto social Pelagotti-Sorrentino. «Appena finisce tutto dovrò venire – ribadisce Sorrentino – mi avevano invitato Ficarra e Picone per l’evento benefico di fine maggio, ma ormai credo non si possa più fare». Palermo lo aspetta, così come Pelagotti, che ha lanciato questa videochat per interagire con i tifosi (con un picco di circa 300 utenti collegati contemporaneamente) e per fare lui stesso qualche domanda al suo predecessore, vedendosi passato un testimone per nulla leggero: «Alberto deve per forza assumersi questa responsabilità – ha proseguito Sorrentino – quella di prendere il mio posto. Qui ci sono il passato, che sono io, il presente e il futuro, ovvero lui. Gli auguro di riportare il Palermo dove l’ho lasciato io», ovvero in Serie A. Guarda caso, lì di Pelagotti aveva lasciato Palermo da avversario, in quella sfida con l’Empoli che gli costò la retrocessione: «Ricordo la tristezza della serata, una Palermo spenta con lo stadio vuoto e le facce dei miei compagni. È stata la serata più brutta della carriera». Ma la videochiamata di ieri è stata anche un’occasione per ricordare i momenti migliori sul rettangolo verde. Per entrambi, l’esordio: «Un Empoli-Fiorentina vinto dopo 20 anni» per Pelagotti e «contro il Lecce in A, contro il Milan a San Siro in Champions» per Sorrentino, che non ha dubbi sul compagno di squadra più forte: «Dybala, anche se ho avuto la fortuna di giocare pure con Miccoli, Ilicic, Gilardino, Belotti, Vazquez, Maresca…». Un elenco decisamente meno lungo, per l’attuale numero 1 rosanero: «Zielinski e Paredes, li ho beccati nel loro miglior momento». A legare i due portieri, indubbiamente, è il filo diretto con Palermo: «Una piazza devastante – secondo Pelagotti – una realtà da Champions. Ricordiamoci che qui ci sono un sacco di testate, tv, radio, siti… È una piazza tosta, un punto di arrivo». Sorrentino, invece, porta nel cuore i giorni del suo arrivo: «Ci hanno fatto sentire dei palermitani sin dal nostro atterraggio e non lo dimenticheremo mai. È vero che siamo arrivati in un momento particolare per il Palermo, ma con i palermitani saremo sempre in debito. Poi lo stadio mi ha sempre affascinato, soprattutto da avversario». Anche perché, giocando contro i rosa, Sorrentino subì uno dei gol più belli nella storia del Palermo: «Sì, quello di Miccoli da centrocampo. Gli ho detto che è un pezzo di m… (ride, ndr), il gol più bello della carriera lo ha fatto proprio a me». Immagini di un Palermo che fu, nella speranza che possa tornare a quei livelli il prima possibile. Intanto, la vita della squadra prosegue a casa, una routine che Pelagotti sta imparando ad apprezzare: «Mi piace portare a passeggiare il cane la sera, giocare con mia figlia e anche l’allenamento quotidiano. Mi diverto, pure se da solo». E poi, spinto da Sorrentino, il portiere rosanero svela un obiettivo: «Spero di diventare una bandiera. Quest’estate mi ero dato due opzioni: cercare qualcosa vicino casa o una piazza stimolante. Al di là della categoria, dire di no a Palermo è impossibile».