Gds: “Palermo, sparatoria in via La Lumia. Ora pure i Daspo”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sparatoria in Via La Lumia dello scorso anno.

Scattano anche tre «Dacur Willy (Divieto di accesso alle aree urbane, ndr)», cioè il cosiddetto «Daspo urbano» nei confronti di Marco Cucina, 30 anni, Salvatore Emanuele, 27 anni, e Salvatore Miceli, 21 anni, accusati di essere i principali protagonisti dei tafferugli di via Isidoro La Lumia, culminati nella sparatoria che aveva provocato il panico tra i clienti della movida. Tutti e tre – ai quali la Procura ha
notificato la chiusura delle indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio in attesa che venga fissata la data dell’udienza preliminare – sono indagati per rissa aggravata mentre a Cucina viene contestato anche il porto abusivo in pubblico di arma da fuoco illegalmente detenuta.

Il provvedimento emesso del questore ha vietato ai tre giovani, per un periodo di tre anni, di transitare e stazionare nella zona dove si sono svolti i fatti e per due di loro il divieto è stato esteso a tutti i locali di pubblico trattenimento della provincia. A Cucina, che ha esploso i colpi in aria, è stato imposto anche l’obbligo di presentarsi venerdì, sabato e domenica negli uffici della polizia. Le indagini erano partite da un video ripreso da un balcone ma l’identità dei tre indagati era stata confermata grazie ai filmati delle telecamere installate tra via La Lumia e via Quintino Sella, alle testimonianze dei gestori dei locali e attraverso l’analisi dei loro profili sui social network.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Cucina avrebbe fatto fuoco con
una Luger calibro 9 in due distinti momenti: il primo colpo in aria nei pressi del locale Bonsignore di via Quintino Sella e successivamente almeno altre sei volte in via La Lumia, davanti al cocktail-bar Pitto, scatenando il fuggi-fuggi collettivo in pieno centro. Gli scontri più violenti erano stati immortalati all’incrocio tra le due strade: in questo punto, un ragazzo – di cui si starebbero accertando le generalità anche perché non è mai stato portato in nessun ospedale – era stato ferito con 4 o 5 pugni per poi essere trascinato di peso verso piazza Nascè. Cucina era arrivato in centro su uno scooter guidato da un amico e con lo stesso mezzo sarebbe fuggito per ritornare
allo Sperone: a individuarlo sono stati i video di alcune telecamere di videosorveglianza, le stesse che avrebbero confermato la presenza degli altri due complici.