Gds: “Palermo. Sospesi i doppi turni, è emergenza rifiuti”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza rifiuti a Palermo.

«Noi facciamo ciò che è possibile in emergenza ma la Regione deve darci una mano». Il conto alla rovescia scandisce, sacchetto dopo sacchetto, il tempo che passa dal termine di martedì annunciato dalla Rap, prima che i cancelli della discarica di Bellolampo siano chiusi, e l’assessore comunale Sergio Marino indica il sentiero per scalare l’ennesima montagna di rifiuti. A pressare ora sono pure i sindacati che, dopo l’annuncio dell’amministratore unico di Rap, Girolamo Caruso, di voler procedere da martedì alla chiusura della discarica dì Bellolampo (come pubblicato dal Giornale di Sicilia nell’edizione di ieri), sospendono l’accordo sindacale sul doppio turno di raccolta. Una mossa destinata a rallentare ancora di più la rimozione della spazzatura dalle strade. «Con i fatti abbiamo dimostrato senso di responsabilità verso la città – fanno sapere Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel Cisal -, accollandoci anche un doppio turno di raccolta ogni santo giorno per far fronte alla carente disponibilità di mezzi, personale ed impianti. Non è servito, adesso basta, torneremo ad essere artefici del nostro destino con le azioni sul campo e avendo memoria di chi non è degno di continuare a rappresentare la città né in giunta, né in consiglio comunale».

Una linea dura che condivide «la posizione dell’azienda che da troppo tempo assieme ai lavoratori è ostaggio del “lancio di stracci” tra giunta, consiglio comunale ed alta burocrazia comunale. Una vergognosa vicenda che va avanti da quasi un anno e che i protagonisti hanno continuato a perpetuare persino dopo gli incontri in Prefettura… Non possiamo consentire che siano 1.600 famiglie a pagarne il prezzo. Il governo nazionale durante la pandemia ha consegnato al Comune ingenti somme per far fronte al mancato pagamento della Tari dei cittadini, somme che non sono mai arrivate nelle casse dell’azienda, quale uso ne è stato fatto?». Il Comune ha la strada segnata per arrivare all’ordinanza che potrebbe evitare il peggio. «Attendiamo il parere obbligatorio dell’Asp previsto dal decreto legislativo 152 del 2006 (articolo 191) – spiega Marino – abbiamo già avuto il parere Arpa limitatamente al conferimento nella terza vasca bis. Lunedì contatterò personalmente l’Asp per sollecitare e quindi firmeremo l’ordinanza».

Bisogna sfruttare ogni spazio ancora disponibile all’interno della discarica perché le 170 mila tonnellate di rifiuti a cielo aperto non consentono di andare avanti con lo smaltimento senza ulteriori autorizzazioni. Per questo il Comune, oltre all’ennesima ordinanza sindacale, punta «contemporaneamente a sollecitare la Regione per il rilascio della settima vasca da tempo in attesa i cui lavoro sono iniziati – aggiunge Marino -. Solleciteremo anche la Regione per il rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo della vecchia vasca (la quarta) per liberare i piazzali». Una partita continua fra Palazzo delle Aquile e governo regionale coi timori di risvolti giudiziari. Caruso venerdì aveva invocato con una nota l’intervento del Comune temendo di finire esposto «a rischi di natura ambientale e penale discendenti dal mancato parere favorevole di Arpa» sui punti «che sono fondamentali per poter allontanare da tutti i piazzali entro sei mesi i rifiuti provvisoriamente depositati».