Gds: “Bagheria, il branco lo pesta per un selfie”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un aggressione a Bagheria.

Pestato dal branco per un selfie innocente che ha scatenato la gelosia del «rivale». Una brutta storia di violenza a Bagheria, che emerge, quasi in maniera beffarda – anche se risale a qualche giorno fa – l’8 marzo, festa della donna. Uno studente quattordicenne che frequenta il liceo scientifico Giuseppe D’Alessandro, nei giorni scorsi sarebbe stato pestato da alcuni coetanei, a causa della gelosia. A fare scatenare la furia e il raid punitivo – secondo alcune testimonianze – sarebbe stato un selfie, postato sui social dal ragazzo con la fidanzatina di un compagno di scuola, che avrebbe pensato «bene» di organizzare una spedizione punitiva con altri coetanei (almeno 6 o 7).

Il grave episodio è avvenuto all’uscita degli alunni dai locali scolastici della succursale di via Giuseppe Lo Bue. Alcuni giovani, non ancora identificati, avrebbero atteso il liceale intimandogli di seguirli nei pressi di un vicino distributore di carburante. Qui il branco lo avrebbe pestato a sangue. Il ragazzino è stato poi soccorso e trasferito in ospedale, dove è stato medicato e refertato dai sanitari.

«Da quanto riferito dal genitore del ragazzo – spiega la dirigente scolastica del liceo scientifico, Angela Troia – il pestaggio è avvenuto per strada, fuori dall’ambiente scolastico. Subito dopo avere appreso di questo deprecabile episodio, pur consapevole che si fosse consumato al di fuori della scuola e oltre il termine delle lezioni, mi sono infatti premurata ad accogliere sia il genitore del ragazzo aggredito che la stessa vittima dell’aggressione per chiedere cosa fosse avvenuto e per sincerarmi che il padre stesse provvedendo ad accompagnare il figlio al pronto soccorso. Considerata la gravità dell’episodio il padre del ragazzo ha dichiarato di aver già preso contatti con il commissariato di polizia». Il personale di polizia sta infatti conducendo le indagini: saranno visionate le immagini della video sorveglianza della zona per risalire agli autori del raid.