Gazzetta dello Sport: “Pezzotto per la tv. Sono in arrivo multe fino a 5000 euro”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla pirateria in Italia e le multe in arrivo per gli utenti.

Il tempo dello streaming illegale per le partite di calcio è finito. O almeno, chi deciderà di andare avanti su questa strada, rischia seriamente di vedersi arrivare a casa una multa fino a 5.000 euro. Guardare lo sport collegandosi al famoso “pezzotto” e ai siti pirata lascia tracce online e il nuovo protocollo concordato tra la Procura di Roma e la Guardia di Finanza permetterà agli uomini delle fiamme gialle di raccogliere i dati di chi guarda un contenuto illegalmente. Le forze dell’ordine avranno presto in mano nome, cognome, indirizzo IP e dettagli dell’abbonato illegale e con quelli emetteranno la sanzione. Non ci vorrà molto: la procedura per l’invio dei dati degli utenti finali è stata semplificata e individuarli, nei giorni immediatamente successivi all’evento visto in modo “pirata”, sarà molto più semplice.

La piattaforma In Italia fondamentale per la lotta alla pirateria è la nuova piattaforma Piracy Shield, ora pienamente funzionante. Entrata in funzione nel week end del 2-4 febbraio, nel corso di poco più di un mese, oltre 2.000 IP che trasmettevano illegalmente gare di Serie A ed eventi di Motorsport sono stati bloccati. Si tratta di numeri forniti direttamente da AgCom. È verosimile stimare che il pubblico illegale mappato possa confermare le stime spesso pubblicate da Fapav oltre un milione di utenti. I right holder possono finalmente sorridere: dopo che il Senato ha approvato all’unanimità la nuova legge contro la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore, è stato necessario attendere qualche altro mese, ma adesso in Italia viene applicata una normativa che è all’avanguardia in Europa.

Prossimo passo In Spagna vengono presi di mira anche gli App Store da cui si scaricano le applicazioni, incluse quelle illegali, per vedere le partite. Nella penisola iberica le autorità stanno lavorando per ottenere anche dalle piattaforme come Google i dettagli degli account che hanno scaricato alcune app usate per visualizzare contenuti Iptv pirata. In Italia questo non è ancora stato possibile e lo stesso Commissario Agcom, Massimiliano Capitanio (in carica dal 30 maggio del 2022), lo ha spiegato negli scorsi giorni: «Il modo migliore per combattere la pirateria è contrastare le associazioni criminali, ma anche quelle legali che fanno business rubando proprietà intellettuali e diritti di altri. Purtroppo una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti del pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple, ma anche dai portali Amazon, gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca che ancora non collaborano come dovrebbero».