Gazzetta dello Sport: “Palermo, un pari che piace”

Ilovepalermocalcio.com Romana Monteverde

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara che il Palermo ieri ha pareggiato contro il Catanzaro.

È un pari giusto e forse va bene a tutte e due le squadre. Al Catanzaro che ha riscattato la pesante sconfitta di Piacenza contro la Feralpisalò e non poteva permettersi di perderne un’altra per non intaccare l’entusiasmo che lo spinge dalla promozione dell’anno scorso. E tutto sommato pure al Palermo, che non è riuscito a dare continuità al successo sul Modena e nemmeno ad agganciare il terzo posto, ma ha comunque raddrizzato una gara che si era messa male, perché dopo un buon avvio siciliano, i calabresi erano passati in vantaggio con Biasci. Nella ripresa il colpo di testa di Segre ha corretto le cose e certificato l’equilibrio, tra l’altro garantendo ai padroni di casa il primo pareggio dopo quattro mesi (l’ultimo era stato l’1-1 al Ceravolo con il Cittadella il 27 settembre).

La squadra di Corini era partita bene, aveva subito preso in mano il pallino del gioco e dopo neanche 5’ aveva impegnato Fulignati con Soleri (titolare per la squalifica di Brunori e premiato con la fascia di capitano), innescato sul filo del fuorigioco dall’imbucata di Gomes: il portiere ha deviato in angolo. Il Palermo ha fatto esordire Ranocchia come trequartista nel 4-2-3-1, novità del giorno insieme alle annunciate scelte di Di Mariano (al posto di Insigne) e dello stesso Soleri. La manovra stava funzionando più a destra che a sinistra, ma nel primo tempo ha peccato di incisività in area visto che sui palloni in mezzo non ci sono state deviazioni decisive.

Quella l’ha trovata a ripresa appena iniziata. Come? Ovviamente con un colpo di testa, il tredicesimo gol in questo modo della squadra di Corini, al top in B e nelle altre prime e seconde divisioni dei cinque migliori tornei d’Europa. Con chi? Se non c’è Brunori il vero bomber di scorta è Segre, che ha colpito sempre di testa (è la quinta rete su sei) al centro dell’area su assist di Di Mariano. Il Palermo ha rischiato di bissare quando Ranocchia ha rubato palla a Pompetti e ha messo in mezzo il pallone deviato da Situm sul suo palo, ma quando Ambrosino ha rilevato Iemmello a metà frazione il Catanzaro è stato pericoloso su corner, prima con Scognamillo (Gomes ha salvato sulla linea), poi con lo stesso Ambrosino. I cambi, poi, non hanno spezzato l’equilibrio. Ed è arrivato il risultato più veritiero.