Gazzetta dello Sport: “Il Venezia è in finale: dominio totale, Vanoli la chiude nel primo tempo. Palermo flop”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” attraverso un articolo a firma Nicola Binda si sofferma sulla sconfitta del Palermo contro il Venezia in semifinale playoff.

La prestazione del Venezia contro il Palermo ha messo in mostra un chiaro messaggio di determinazione e forza, enfatizzato dall’approccio tattico e dall’atteggiamento in campo della squadra di Paolo Vanoli. Il Venezia, entrato in campo con la mentalità di chi non solo deve difendere un vantaggio ma cercare di ampliarlo, ha rapidamente messo a segno il gol che ha consolidato la loro superiorità e ha praticamente sigillato il loro passaggio alla finale dei playoff. Il riferimento alla vittoria del Palermo del 26 settembre scorso, con un risultato di 3-1, serviva come precedente di speranza per i rosanero. Tuttavia, la realtà del match di ritorno ha mostrato una dinamica completamente diversa. Il Venezia ha dominato fin dall’inizio, chiudendo prontamente la contesa con il gol di Tessmann e dimostrando che le partite decisive come queste non sono da gestire ma da vincere decisamente.

La capacità del Venezia di ribaltare le aspettative e di prendere il controllo totale del gioco è un segno della loro preparazione e della loro ambizione. Inoltre, la riscossa contro la sconfitta del 2018 nei playoff e la vittoria sportiva cittadina, nonostante la contemporanea sconfitta nel basket della Reyer Venezia a Bologna, hanno dato un ulteriore motivo di orgoglio e soddisfazione per i tifosi e per la città. Ora, con il Venezia già designato come una delle finaliste, l’attenzione si sposta verso l’altra semifinale, con la promessa di un’altra intensa battaglia per un posto nella massima serie italiana. Il successo del Venezia serve come un promemoria che, in questi livelli di competizione, ogni dettaglio conta e la mentalità può spesso fare la differenza tra una sconfitta ed un trionfo.

Venezia di lusso La storia dice che in 11 partite in casa nei vari playoff o spareggi il Venezia ha vinto 9 volte. Il campionato ha detto che nessuno ha vinto tante volte in casa (13 più questa) come Vanoli. Il gol lampo di Tessmann l’ha confermato: un bolide dal limite che s’è infilato nell’incrocio lontano; un gol simile a quello di Pierini all’andata, e anche allora la difesa del Palermo non è riuscita ad accorciare in tempo lasciando calciare il cecchino avversario. E poi, al culmine di un primo tempo bellissimo, dopo altre occasioni capitate a Pohjanpalo (girata deviata in angolo), Pierini (idem), Busio (miracolo di Pigliacelli sul colpo di testa ravvicinato) e Idzes (dopo di testa di poco fuori), è arrivato il 2-0. L’azione è stata la fotografia di quello che è oggi il Venezia: palla in velocità da Lella (duello di forza e corsa vinto su Graves), inserimento di Zampano e assist sul secondo palo per il primo gol di Candela. Già: assist del quinto di sinistra e gol del quinto di destra. Chi sa attaccare così? Un po’ di (comprensibile) gestione c’è stata solo nella ripresa ma Busio due volte ha avuto la palla buona per fare il tris, e altre occasioni non sono state concretizzate. Ma è stato abbastanza.

Palermo bocciato Anche qui storia confermata: mai nei playoff di B il Palermo ha vinto fuori casa. E dopo quel gol repentino, la salita è diventata un Pordoi. Mignani, troppo prudente all’andata, stavolta ha scelto il sistema che aveva fatto bene nel preliminare con la Samp, ma non è bastato. Il tecnico nell’intervallo è passato al 4-4-2 con quattro esterni d’attacco, ma il miracolo non è arrivato e la sua pagina palermitana probabilmente si chiude qui. A salvare l’onore, dopo una prova comunque dignitosa, ci ha pensato Chaka Traorè, che al tramonto del match si è libera- to bene sulla destra e ha calciato trovando la netta deviazione con la schiena di Svoboda. Poco male, il Palermo targato City ci riproverà l’anno prossimo. Ma servirà una squadra che per tutta la stagione dovrà avere un atteggia- mento e un coraggio ben diversi. Visto il Venezia?