Gazzetta dello Sport: “Con Keita è spettacolo Lazio. Palermo in versione balneare…”

“Cinque gol dopo appena 26 minuti. Erano quasi ottant’anni che non accadeva in Serie A. La prima (e unica fino a ieri) volta era successo nel 1938, quando la Juve ne fece appunto 5 in 26 ad una malcapitata Fiorentina. A eguagliarla, quasi un secolo dopo, è la Lazio di Inzaghi che così aggiunge questa perla (platonica, ma fino a un certo punto) alla sua già lunga collezione stagionale. E soprattutto porta a casa tre punti che la confermano al quarto posto e che, grazie ai k.o. di Inter e Milan, sanno tanto di allungo decisivo nella corsa all’Europa League. TROPPO FACILE Tutto tremendamente facile per la squadra di casa. Merito di un approccio che più giusto non si può, ma anche di un Palermo che ha palesemente già staccato la spina e che capitola senza neanche provare a combattere. Atteggiamento comprensibile con una salvezza che era già una chimera prima di cominciare e che ora è un’impresa impossibile, ma pure Bortoluzzi ha le sue colpe perché il 34­2­1 escogitato per l’occasione lascia praterie nelle quali i biancocelesti affondano che è un piacere. Quando il tecnico rosanero si corregge, i gol al passivo sono già quattro e diventeranno cinque nel giro di pochi secondi prima ancora che il nuovo assetto (un 3­5­2 più abbottonato) sia effettivo. GEMELLI DEL GOL Avversario troppo debole e remissivo, dunque, ma a renderlo tale è una Lazio che archivia la «crisetta» dell ultimo mese (5 punti in 4 partite) con una prova degna della sua stagione sopra le righe. Ancora una volta c’è la mano di Inzaghi. Il ritorno al 35­2 (e soprattutto l’utilizzo di Anderson come quinto di centrocampo) pareva una mossa poco illuminata. Aveva invece capito, il tecnico, che la sua squadra aveva perso certi equilibri e che andava ridisegnata in maniera più logica. Tanto dietro (con la difesa a tre) quanto davanti con le due punte. Bingo. Perché col nuovo assetto ecco esplodere proprio i due terminali offensivi: Immobile (doppietta più assist di tacco) e Keita (prima tripletta della carriera, due gol da antologia e un rigore che lui si procura). PICCOLA PAUSA Il Palermo in versione balneare non riapre la gara neppure con i due regali che la Lazio gli confeziona in avvio di ripresa. Una squadra ancora «online» ne approfitterebbe per tentare almeno la rimonta impossibile. Il Palermo invece quasi si scusa di aver osato. E così i due gol sono buoni solo a santificare la prima doppietta in A di Rispoli. E, anche, a sottolineare che certe amnesie difensive dei biancocelesti non sono ancora sparite. Ma la Lazio riparte e alla fine trova pure il modo di far segnare a Crecco il primo gol in A. E tra una settimana c’è il derby…”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.