Fenomeno Dybala. L’ex uomo mercato di Palermo e Roma. Sabatini: «Uno come lui fa pentire chi non ce l’ha»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Paulo Dybala e lo fa intervistando l’ex rosanero Walter Sabatini.

Ci sono calciatori che si acquistano per semplice utilità, altri invece – quando ce lo si può permettere – perché appagano il senso estetico del gioco. Paulo Dybala unisce entrambi gli aspetti, ma se non siete convinti, potete chiederlo a Walter Sabatini, che di giocatori come la Joya è un innamorato.

Sabatini, che cosa pensò la prima volta che vide Dybala?

«Che fosse un talento incommensurabile. Acquietava il cuore con l’armonia del gioco. Essendo stato al Palermo, ero molto legato a Zamparini, che aveva preso l’attaccante nella seconda serie B argentina. Gli osservatori dicevano un gran bene di quel ragazzo argentino e poi, quando esplose in rosanero, il presidente mi diceva: “Ma come? Uno come te non prende un giocatore come Paulo?”. Solo che chiedeva già cifre alte e in quel momento alla Roma non potevamo permettercele».

Quindi non sorpreso del suo attuale rendimento?

«Sarei rimasto sorpreso se avesse fatto male. Dybala è un campione e un cecchino implacabile. La Roma ha compiuto una operazione meravigliosa nel prenderlo. E ha fatto bene a non preoccuparsi troppo degli infortuni. È solo una questione di cicli: anche quelli negativi passano».

Da ex interista, è possibile che anche il club nerazzurro si sia pentito di non aver fatto l’ultimo passo per prenderlo?

«Guardi, non mi piace entrare nelle vicende dei club. Dico solo che per uno come Dybala si pentono tutti quelli che non ce l’hanno, ma comunque andare alla Roma non è mai una seconda scelta, perché la società sta facendo un gran percorso di crescita. E Paulo è pronto a fare altri 100 gol in Serie A con la Roma».

Crede che la Roma ce la farà ad entrare fra le prime quattro?

«Dipenderà da molte cose. Ad esempio dal rientro di Wijnaldum e da quel pizzico di fortuna, che ci vuole sempre nelle cose della vita».

Lei mostra un debole per Dybala come quello che aveva per Pastore.

«Se non avesse avuto problemi fisici, anche Javier avrebbe fatto innamorare i tifosi della Roma. Io intanto al Mondiale, senza l’Italia, tiferò Argentina. Con Messi, Lautaro, Di Maria e Paulo possono andare lontano».