Ex rosa, Mangia nei guai. Rivelazioni shock della madre di un calciatore rumeno: “Si Mast****va davanti a mio figlio”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso Mangia, accusato di molestie sessuali e denunciato dalla Federcalcio Maltese. Il quotidiano, inoltre, racconta di alcune rivelazioni shock della mamma di un calciatore “vittima” dell’allenatore.

Non solo la Federcalclo maltese. Anche la polizia dl Malta sta indagando sulle accuse contra Devis Mangia, l’allenatore Italiano sospeso da commissario tecnico della nazionale maltese. La denuncia, come emerso fin dall’inizio, arriva da uno del suoi calciatori, che di fronte a dei dirigenti ha raccontato di una “cattiva condotta” del 48enne. Presumibilmente una “conversazione inappropriata”, così almeno la Federcalcio di Malta ha spiegato al Consiglio direttivo la sospensione di Mangia (che nel frattempo ha incaricato un legale, Fabio Pinelli). La questione è finita ora alla polizia: un “atto automatico” per questioni simili, ma che verrà approfondita, forse anche ascoltando le parti coinvolte.

Di certo, al suo staff tecnico nessuno ha contestato gli abusi sessuali di cui parlano apertamente invece i media maltesi. Ma le accuse di comportamenti inappropriati, nonostante le sue smentite risentite e decise, continuano a inseguirlo. Proprio ieri un quotidiano romeno, “Gazeta Sportulirol”, ha fatto riemergere storie del periodo in cui allenava in Romania, all’Universitatea Crajova: la madre del calciatore Razvan Popa, Alexandra, accompagnata da lui stesso negli studi, ha raccontato delle presunte molestie subite dal figlio ad opera dell’allenatore. Ha sostenuto che nella stagione 2017/18 Mangia avesse invitato Popa per degli incontri privati con la scusa dl parlare di calcio. Ma che poi le cose avessero preso una piega diversa: «Prima gli ha chiesto della sua attività sessuale, poi ha iniziato a fargli delle avances mentre si masturbava davanti a mio figlio». Accuse gravissime, a cui ha aggiunto anche la storia di uno scontro fisico: «Mangia mise una mano al collo a mio figlio e lo attaccò al muro». Le prime voci di abusi risalgono ai tempi in cui allenava l’Ascoli – era il 2016 – e fu costretto a lasciare la squadra a poche settimane dalla fine della stagione.