Escl D’Agostino: «Corini? Se alleni il Palermo non puoi arrenderti. Fiducia del City…»

“Palermo fuori dalla promozione diretta? La comunicazione di Corini è stata sbagliata. Quando alleni una squadra come il Palermo non può permetterti di arrenderti fino a quando la matematica non ti condanna. Se si arrende l’allenatore che è il capitano della nave, alzano bandiera bianca anche gli altri”.

«Palermo fuori dalla promozione diretta? La comunicazione di Corini è stata sbagliata. Quando alleni una squadra come il Palermo non può permetterti di arrenderti fino a quando la matematica non ti condanna. Se si arrende l’allenatore che è il capitano della nave, alzano bandiera bianca anche gli altri». Questo il pensiero diretto espresso ai microfoni di “Ilovepalermocalcio.com” di Gaetano D’Agostino ex centrocampista palermitano.

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Pensa che queste parole possano avere delle ripercussioni nella squadra?

«Le motivazioni nel calcio sono importanti e spero che quanto dichiarato dopo Brescia non influenzi negativamente il gruppo. Il concetto espresso potrebbe anche corrispondere alla verità ma il tempo nel quale è stato espresso a mio parere è sbagliato, considerate le partite da affrontare anche nella corsa al miglior piazzamento nell’eventuale griglia play-off. A volte le parole possono uccidere un toro».

Il City Group dal canto suo in questa stagione non ha fatto mancare la sua fiducia a Corini?

«Il City ha portato una nuova mentalità in una cultura italiana molto diversa da quella inglese. In tal senso ci vuole equilibrio perché se l’allenatore non è l’unico colpevole, spesso è uno dei primi responsabili. Nulla contro Corini che ho molto stimato da calciatore ma in una piazza come Palermo che ambisce alla Serie A e con l’organico allestito, non ritengo corretta la strategia della fiducia incondizionata».

Da ex centrocampista che idea si è fatto di Ranocchia?

«Lo seguo dai tempi della Juventus e mi è sempre piaciuto. In passato consapevole delle sue qualità balistiche ha esagerato a volte in personalismi, provando il tiro da qualsiasi posizione. A tratti in passato era un po’ confusionario nelle scelte, adesso invece lo trovo più maturo e consapevole dei propri mezzi. È un giocatore che si sta completando».

Lei ha allenato il Lecco. Cosa pensa del match di domenica tra le sue due ex squadre?

«Il Palermo troverà un Lecco chiuso che proverà a punirlo in contropiede. Da palermitano spero che ì rosanero possano riprendersi, trovando il riscatto dopo Brescia. Brunori può essere sempre l’arma in più ma contro il Lecco può vestire i panni del protagonista Di Francesco, le cui caratteristiche possono mettere in difficoltà la difesa dei padroni di casa».