Dagli sgravi fiscali ai debiti a rate. La serie A insiste: «Il governo su muova»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla serie A ancora in attesa di sgravi fiscali dal governo.

Aspettando la riapertura degli stadi al 100% della capienza, il calcio non smette di far sentire la sua voce rivendicando aiuti concreti dallo Stato. Le perdite per l’emergenza sanitaria sono di 1,2 miliardi di euro, a cui si possono aggiungere quelle per i mancati incassi di queste prime giornate di campionato con gli stadi al 50%. Un’emorragia che stenta ad arrestarsi, come ha ricordato il presidente del Torino Urbano Cairo al Festival dello Sport di Trento: «Nel calcio ci sono costi fissi, i ricavi continuano a scendere. Qualcosa va fatto al più presto».

Un grido d’allarme e un appello dunque, che ricalcano quelli lanciati nei mesi scorsi dal presidente della Figc Gabriele Gravina e da quello della Lega Paolo Dal Pino. E proprio quest’ultimo torna sul tema: «A fine luglio, insieme alla Federcalcio, abbiamo chiesto al Governo sette provvedimenti per far fronte alle gravi ripercussioni economiche create dalla pandemia al settore calcio, una serie di misure per aiutare la ripartenza del nostro comparto. Siamo stati un anno e mezzo senza incassi da stadio, una delle voci di fatturato più importanti per le società di A, penalizzate anche dal ridotto botteghino nelle competizioni europee rispetto alla concorrenza, che da mesi ormai viaggia con stadi pieni. Al Governo non abbiamo chiesto ristori, solo provvedimenti mirati che non impattano sulle casse dello Stato, come quello sulle scommesse. Siamo in contatto costante con le istituzioni, sono certo che il Governo e il Sottosegretario Vezzali avranno la sensibilità di sostenerci in un momento drammatico per le finanze dei club».