Corriere dello Sport: “Tutto a Palermo. Solo ambizioni per Damiani”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole rilasciate ieri da Damiani in conferenza stampa.

Idee chiare e parlantina sciolta. Se Samuele Damiani confermerà in campo la stessa spigliatezza mostrata durante la sua presentazione, il Palermo aggiungerà qualcosa di importante nel palinsesto del suo centrocampo. L’ultimo innesto di gennaio sembra subito calato nella parte, illustra le motivazioni contagiategli da piazza e società e il desiderio di tornare presto non solo in B ma addirittura in A. E’ in prestito dall’Empoli ma il riscatto, a favore del Palermo, sarà collegato alla fiducia che Damiani saprà meritarsi.

«La serie C qui è solo di fatto, la realtà attorno è diversa e questo è alla base della mia scelta – spiega Samuele – Ero arrivato in A con l’Empoli ma gli ultimi mesi sono stati un po’ difficili per varie motivazioni. Le parole del mio procuratore e le telefonate di Castagnini e Baldini mi hanno convinto che Palermo è la piazza giusta per rimettermi in gioco. C’è organizzazione, ci sono le potenzialità, c’è la voglia di tornare ai fasti di un tempo; l’accoglienza dei tifosi è stata splendida e anche la squadra può puntare in alto, l’ho capito già dalla prima a Catanzaro. Proviamo a fare più punti possibile, in caso ci sono sempre i play off».

Un Barella moderno. Damiani prova a descriversi. «Nasco centrocampista di qualità, sono cresciuto guardando i video di Busquets ma oggi per essere moderni nel mio ruolo bisogna anche saper difendere. Ho lavorato molto su questo, penso di essere a buon punto anche se devo migliorare. Diciamo che sono un regista che ha sviluppato la fase di interdizione e non possesso, nel mio piccolo posso essere paragonato a Barella ma devo completarmi mettendo maggior cattiveria nel gioco». L’anno scorso ha vinto la serie B con l’Empoli di Dionisi: «Un allenatore che mi ha insegnato tanto, ti mette a tuo agio quando scendi in campo. Da tecnico giovane spingeva noi ragazzi a dare sempre il meglio. Baldini gli assomiglia abbastanza perché entrambi badano molto all’intensità che poi incide anche sulla parte tattica e tecnica».