Corriere dello Sport: “Tanta Lazio per l’Europa. Palermo, una resa da B”

“Sei squilli per lanciarsi verso il derby e avvicinarsi all’Europa. Immobile e Keita hanno avvertito la Roma. Cinque gol da urlo in meno di mezz’ora. Alla festa, dopo il novantesimo, si è aggiunto Crecco, un altro dei baby prodigio di Inzaghi. La Lazio ha fame, ha ricominciato a correre, divertirsi e stabilire nuovi record, segnando a raffica. Non molla niente, s’è rialzata dopo Marassi e un periodo un po’ così. Inzaghi ha concesso all’Atalanta di Gasp solo un sorpasso notturno, ieri si è ripreso il quarto posto e ha staccato Milan e Inter, creando il vuoto. Ora alla squadra biancoceleste mancano otto punti nelle ultime cinque giornate per la certezza dell’ingresso in Europa e dieci per garantirsi la qualificazione diretta ai gironi, automatica se riuscisse nell’impresa di sfilare la Coppa Italia alla Juve. La partita dell’Olimpico ha di fatto certificato la retrocessione in B del Palermo dopo tre stagioni, non ancora ufficiale solo per un semplice calcolo aritmetico, ma 13 punti dall’Empoli sono irrecuperabili, a dimostrazione di come fosse inutile l’ultimo cambio in panchina. Lopez, se non altro, aveva provato a dare un’anima ai rosanero. Il povero Bortoluzzi firmerà il tracollo. Se possibile, la situazione è peggiorata: solo 0-0 con il Bologna e una resa indecorosa di fronte alla Lazio. Baccaglini e il fondo americano dovranno impegnarsi a fondo per ricostruire le macerie lasciate da Zamparini e a restituire ai palermitani il calcio che meritano, non certo questo scempio. CINQUINA. Non c’è mai stata partita, è durata appena otto minuti, giusto il tempo che serviva a Immobile per portare in vantaggio la Lazio. Angolo di Biglia, colpo di testa di De Vrij e Ciro, in agguato, è piombato come un falco e ha incornato a sua volta in rete. Sono passati appena 96 secondi per timbrare la doppietta. Inserimento di Milinkovic a sinistra e passaggio all’indietro. La difesa del Palermo era ferma. Immobile è arrivato in corsa e ha piazzato di destro nell’angolo più lontano: un colpo da biliardo. Ventesimo gol in campionato. A quel punto è entrato in scena Keita. Inzaghi aveva sorpreso mollando il 4-3-3 per tornare al 3-5-2 e ancora una volta ha dimostrato di avere ragione, perché questo è l’assetto che nel complesso offre le maggiori garanzie. Immobile ha più aria per muoversi, può attaccare meglio la profondità e ha il sostegno di un’altra punta, Milinkovic s’inserisce, la difesa sembra più solida. L’unico sacrificato è Felipe, che proprio non digerisce l’intera fascia. Ma con il Palermo non si correvano rischi e se n’è avvantaggiato Keita. Al 21’ primo gol del senegalese, servito da una sponda di De Vrij, s’è bevuto Sunjic e Gonzalez in dribbling e ha incrociato nell’angolo. Al 24,’ steso da Morganella, il senegelase si è procurato il rigore e ha preteso di trasformarlo: destro non troppo angolato, toccato ma non trattenuto da Posavec. Biglia generoso, Immobile ancora di più, perché poi lo ha mandato di nuovo a rete con un delizioso colpo di tacco. Scavino con il portiere del Palermo in uscita e prima tripletta in carriera di Keita. RECORD. Da vent’anni (Lazio-Reggiana 6-1) la squadra biancoceleste non segnava almeno 5 gol nel primo tempo, ma il dato ancora più interessante è un altro. Tutto in 26 minuti di gioco. L’ultima e unica squadra di serie A ad aver realizzato cinque gol in un arco così breve di tempo era stata la Juve nel lontanissimo 1938. La Lazio, alla mezz’ora, ha mollato e la partita si è trasformata in allenamento. In previsione del derby fuori il diffidato Parolo per Lukaku. Il Palermo ha avuto un sussulto d’orgoglio. Rispoli, complici le distrazioni degli olandesi, ha firmato una doppietta in avvio di ripresa. Prima ha approfittato di un errore di De Vrij per battere Strakosha e poi è stato più veloce dell’albanese intuendo il retropassaggio fiacco di Hoedt. Contrasto e gol. Sul 5-2 la Lazio ha ripreso a gestire la palla. E al primo minuto di recupero è arrivato il sesto gol, firmato in tapin da Crecco. Troppa grazia verso il derby.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.