Corriere dello Sport: “Scintille Abodi-Figc. L’agenzia è un caso”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle scintille tra Abodi e Figc.

Il dibattito sulla creazione di un nuovo ente pubblico che avrà il compito di gestire le licenze dei club calcistici e intervenire sui conti delle società continua a suscitare forti reazioni nel mondo del calcio italiano. La proposta del governo, che mira a sostituire la Covisoc con un organo che possieda un maggiore potere di controllo e intervento diretto, è vista da molti come un’ingerenza eccessiva che mina l’autonomia dello sport. Questo viene percepito come un tentativo di aumentare la legalità e la trasparenza nel calcio, in risposta ai debiti significativi che affliggono il sistema.

Le tensioni sono acuite da affermazioni contrastanti tra vari attori istituzionali e sportivi. Da una parte, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, nega di essere stato informato adeguatamente sulla proposta, mentre fonti governative sostengono il contrario. Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, ha ribadito che il progetto di questa nuova agenzia era noto e in discussione da tempo, e che le modifiche al testo originale saranno minori, mantenendo inalterato il “cuore” del provvedimento.

Il dibattito si sposta ora sulle possibili conseguenze per i club, specialmente quelli di Serie A, che esprimono preoccupazioni sul dovere sottoporre i loro bilanci direttamente a un organo di ispirazione politica. Il clima di incertezza si riflette anche nella posizione ancora non definita di alcune forze politiche, che potrebbero giocare un ruolo chiave nel decidere l’esito finale della proposta.

Il confronto si intensifica con l’organizzazione di un vertice alla Figc, dove si discuterà ampiamente della proposta e delle sue implicazioni per il futuro del calcio italiano. La resistenza dei club e la possibilità di un ulteriore confronto tra il governo e il mondo del calcio indicano che la questione è lontana dall’essere risolta.