Corriere dello Sport: “«Possiamo solo chiedere scusa». Gazzi fa il portavoce della squadra: «Siamo crollati ci dispiace molto per la società, i tifosi e tutta la città»”

“Sconfitte come quella subita dal Palermo contro la Lazio aprono parentesi che vanno oltre il calcio giocato. Alessandro Gazzi ne ha viste tante, forse troppe, in dieci anni di Serie A per non accorgersi che la crisi rosanero ha radici ben lontane e motivazioni abbastanza precise. La squadra ha poco carattere, prima di tutto, è giovane e inesperta, non riesce a gestire le emozioni e le energie e – secondo lo stesso giocatore – paga una differenza di qualità troppo evidente nei confronti delle altre squadre del campionato. Insomma, c’è molto su cui lavorare sia nel presente che nella programmazione della prossima stagione e non poteva di certo bastare la scossa di Bortoluzzi, arrivato al Palermo da appena due settimane. Forse però, una stagione così Gazzi non l’avrebbe immaginata neanche nel peggiore degli incubi. «Cosa c’è da commentare? Abbiamo sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. Abbiamo preso 6 gol, 5 dei quali in 25 minuti. Siamo crollati come non ci era mai successo quest’anno. Dobbiamo solo chiedere scusa» ha detto il centrocampista a fine gara. IL PORTAVOCE. Gazzi si è caricato colpe e responsabilità sulle sue spalle, facendo da portavoce della squadra. «Parlo a nome di tutti – ha dichiarato – e mi scuso con la società, con i tifosi e con tutta la città di Palermo. Mi scuso per la partita e per questa stagione così difficile». Gazzi è stato tra i primi a radunare i compagni al triplice fischio di Fabbri, invitandoli ad andare a salutare i palermitani presenti nel settore ospiti. Un gesto spontaneo, che è stato accolto con un applauso nonostante la sconfitta per 6-2. Non sono arrivati fischi dunque, ma quasi una carezza ad un Palermo che non vince da 11 partite (dall’1-0 contro il Crotone, del 1 febbraio) e che si ritrova, a 5 dalla fine, con 13 punti di ritardo dall’Empoli. SALVEZZA IMPOSSIBILE. Per la permanenza in Serie A ci vorrebbe più di un miracolo. Gazzi è il primo a non credere più nella rimonta, e senza la tipica retorica del calcio ha parlato da vero leader: «Non parliamo di salvezza, l’obiettivo ora è trovare quelle poche motivazioni che abbiamo dentro per chiudere al meglio il campionato. Non credo ci sia altro da fare. Dobbiamo essere squadra e finire questa stagione senza ripetere domeniche come questa. Ci stiamo allenando bene, ma per noi non è semplice. Lavoriamo ogni giorno con la voglia di migliorare, da fuori sembra scontato ed è facile criticare, ma lo stato d’animo incide sulle prestazioni che facciamo. Caratterialmente non ci siamo». LIMITI TECNICI. L’autocritica si è estesa anche ai limiti tecnici della squadra, con un messaggio che indirettamente viene spedito anche a chi questa squadra l’ha costruita: «Siamo consapevoli delle nostre difficoltà – ha ammesso con grande sincerità – è stato un campionato difficilissimo in cui non abbiamo potuto giocare alla pari con tante squadre. Non era facile lottare per la salvezza così secondo me, ma ce l’abbiamo messa tutta». In tutto questo si è aggiunta anche la sfortuna, in partite che il Palermo avrebbe potuto vincere per sperare in un finale diverso. Gazzi ne ha ricordate un paio: «Guardando indietro penso che se fossero andate meglio le gare contro Sampdoria e Pescara potevamo essere ancora lì a crederci. Quei punti potevano essere vitali, ma ora possiamo solo guardare avanti. E la sfida contro la Fiorentina ci dirà di che pasta è fatto questo Palermo»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.