Corriere del Veneto: “Il doppio ex Maniero: «È un grande Venezia ma il Palermo resta pericoloso»”

L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” ha intervistato il doppio ex della sfida tra Venezia e Palermo in programma questa sera, Filippo Maniero.

Filippo Maniero, ha visto Palermo–Venezia? «L’ho vista e mi sono proprio divertito. Una bella partita, qualitativamente molto elevata, in cui la differenza l’hanno fatta i dettagli. Ma credo che il Venezia abbia vinto con pieno merito».

Il regolamento che cambia fra turno preliminare e semifinali/finali. Ha senso? «Bisognerebbe chiederlo a chi l’ha composto. Io trovo assurdo che valga una cosa ai preliminari e un’altra in finale. È giusto che una squadra che ha fatto tanti punti più di un’altra abbia un vantaggio chiaro già all’interno dei 90 minuti in caso di parità. Guardate il Brescia: hanno preso gol al 97’, quando ormai erano convinti di essere in finale. Poi sono crollati, sia fisicamente che mentalmente».

Quante possibilità ha il Venezia di passare il turno? «Direi 65-35%. Possono permettersi anche di perdere 1-0 o 2-1, ma non devono fare questi tipi di calcoli. Giochino la partita senza timori e la giochino per vincere. Poi, se mai dovesse essere, allora negli ultimi minuti si può cercare di gestire, ma non prima. Sarebbe un suicidio, anche perché il Palermo è vivo e fa sul serio».

Chi bisogna temere del Palermo? «Non ha segnato, ma ho visto molto bene Brunori. E anche Di Mariano è entrato in partita col piglio giusto. Di sicuro Mignani ha ancora cartucce da sparare e il Venezia dovrà stare molto attento».

Come ha visto Pohjanpalo? «Non ha giocato la sua miglior partita, anche perché gli hanno montato una guardia spietata. Alla fine, però, ha segnato Pierini, la vera mossa vincente di Vanoli».

Cosa le è piaciuto di più del Venezia di Palermo? «Giocare davanti a 35mila persone non è semplice, ci vuole personalità e il Venezia ne ha avuta. È riuscito a reggere bene anche dietro, secondo me dopo le ultime giornate aver tenuto la porta inviolata è un grosso segnale di fiducia».

Lei ha visto il Penzo pieno nella sua esperienza veneziana. Cosa si prova con il nuovo effetto che sta creando? «Posso assicurare, avendolo vissuto da giocatore, che non è facile per nessuno giocare neppure davanti al Penzo pieno. È uno stadio particolare, fa un effetto catino. Ho sentito che questa sera ci saranno 10mila persone, è veramente una bella notizia. Sono legato al Venezia, così come al Palermo, ma i migliori anni della mia carriera li ho trascorsi in laguna. Se va in A, sono contento».

Il nuovo stadio in arrivo? «È una bellissima notizia. Anche Zamparini lo avrebbe voluto fare, ma non glielo permisero. Se il Venezia riesce a salire in Serie A con il nuovo stadio a Tessera, può aprirsi un ciclo vincente anche importante».

In un’eventuale finale, chi temere maggiormente? «La Cremonese resta un osso durissimo e forse la più attrezzata in assoluto. Ma avete visto il Catanzaro? Era sotto 0-2, avrebbe potuto mollare, invece è riuscita a rimontare. Vedo una partita apertissima anche allo Zini. Per la finale non so dare una preferenza».