Coronavirus Italia, multe crudeli, casi limite ed errori: ecco lo Stato sceriffo

C’è chi fa il collezionista di multe, come l’ingegnere di Riccione che si è fatto beccare già nove volte in giro per strada, e c’è chi teorizza la legittimità della sua disobbedienza pagando quel che c’è da pagare pur di non rinunciare alla sua ora di sole sulla spiaggia di Mondello.  M, come riporta Repubblica,  in quel 5 per cento di italiani che si sono visti affibbiare multe salatissime c’è anche chi ha avuto la sfortuna di incappare in qualche esponente delle forze dell’ordine più realista del re, che ha dato sfogo al suo eccesso di zelo talvolta semplicemente male interpretando, o addirittura ignorando, le disposizioni con una spietatezza decisamente fuori luogo. A farne le spese decine di cittadini allibiti, da un capo all’altro della penisola, che hanno sfogato la loro incredulità rendendo note le proprie disavventure sui social, inviando ai giornali le inoppugnabili prove della loro “innocenza” e i più fantasiosi verbali di contestazione. Solo i più attrezzati hanno già fatto ricorso ai prefetti rifiutandosi di pagare le multe. E, in qualche caso, riconoscendo l’illegittimità della sanzione, i vertici delle forze dell’ordine hanno chiesto pubblicamente scusa e cancellato la sanzione. Uno dei casi più eclatanti arriva da Livorno, dove una famiglia, partita da Grosseto e diretta all’ospedale di Pisa, esce da casa per portare una bimba di 8 anni ad un controllo dopo un trapianto di midollo osseo. Eppure venerdì la polizia stradale di Livorno li ha multati: marito, moglie e due bambini, Le scuse e l’azzeramento della multa da 530 euro sono arrivati in meno di 24 ore. Altro caso a Genova dove è stata multata un’infermiera che lavora in un ospedale Covid 19, che non ha la patente e ha chiesto al marito di andarla a prendere a fine turno, per evitare di prendere mezzi pubblici ed esporsi ancor di più al contagio. Per fortuna il questore Vincenzo Ciarambino ha riconosciuto subito l’errore in cui erano incappati i suoi uomini e ha annullato il verbale. Altro caso a Roma, dove una signora anziana aveva deciso di aspettare il proprio turno per entrare al supermercato,  leggendo il giornale appena comprato seduta con guanti e mascherina su una panchina lì vicino.  Tutto ciò è costato 280 euro a Ilaria, sessantenne di Testaccio. “Che fa, sta seduta?”, mi ha detto un carabiniere. Io soffro pure di osteoporosi e il medico mi ha detto di prendere sole. Ma voleva il certificato”. Altro caso a Pozzuoli: “Stavo andando in chiesa, vicino casa. È consentito andare a pregare da soli”. Una preghiera da 400 euro per una donna di Pozzuoli. Ad essere vietate in effetti sono solo le celebrazioni religiose alla presenza di fedeli e qualcuna c’è stata ed è stata subito sanzionata. Ma a beccarsi la multa è stato anche un prete in provincia di Cosenza che portava da solo in processione il Cristo in croce. Si può andare a fare la spesa in tenuta da jogging? Magari approfittando della strada fino al supermercato per camminare a passo veloce? Sembrerebbe di no stando a quanto capitato in Toscana a Federica Torti, presentatrice tv, che non è stata creduta e si è beccata la multa.«Adesso non si è liberi neanche di indossare le sneakers. Stavo andando al supermercato più vicino e avevo lo zaino per la spesa». Via del Corso è “in prossimità” di Fontana Trevi? Evidentemente no per i poliziotti che hanno fermato e multato per ben 400 euro una dottoressa che abita lì e che er scesa da casa per l’attività motoria consentita: “Ero a poche centinaia di metri, mi hanno contestato che erano più di 200, ma il decreto dice “in prossimità”. L’avevo con me, gliel’ho mostrato, mi hanno detto: faccia ricorso”.