Coronavirus, Elisa Granato prima italiana a testare il vaccino, il progetto a Oxford

Elisa Granato, ricercatrice di origini italiane e cresciuta in Germania, il 23 aprile, proprio nel giorno del suo 32esimo compleanno, ha inaugurato subito dopo il collega oncologo Edward O’Neill la prima fase clinica di sperimentazione umana del vaccino messo a punto dal Jenner Institute: il dipartimento di virologia dell’ateneo oxfordiano.  La sua prima iniezione è stata trasmessa in diretta tv dalla Bbc (qui sopra la foto di Fergus Walsh) , anche se nessuno sa, tanto meno l’interessata, se le sia stato inoculato il prototipo di vaccino o un placebo: secondo il protocollo abituale di questo tipo di sperimentazioni. “Sono una scienziata e volevo dare il mio sostegno a un progetto scientifico – ha dichiarato alla Bbc -. Personalmente nutro un certo grado di fiducia su questo vaccino”.

Come riporta Skytg24, il vaccino non contiene proprio il Covid-19, c’è solo una piccola parte (del suo genoma, ndr.) inserito in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, “ma può potenzialmente (e c’è da augurarselo) attivare il sistema immunitario e proteggerci così dal Covid-19”, ha spiegato Elisa Granato. Oxford sta usando una tecnologia per questo progetto di vaccino già sperimentata con successo su altri coronavirus in passato. “Non verrò infettata di proposito col Covid-19, lo studio punta alla produzione di anticorpi, al di là degli eventuali effetti collaterali (come leggeri stati influenzali), e alla copertura immunitaria nel mondo reale nei prossimi mesi”, ha concluso con occhio da ricercatrice.