Coronavirus: dieci nuovi casi e una vittima a Bagheria

Sono 39 i casi covid certificati dall’Asp a Bagheria. Nel distretto socio-sanitario che include i comuni di Altavilla, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia i casi totali sono 67.

A comunicarlo il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli che aggiunge: tra i 39 positivi bagheresi, un decesso di una donna anziana e già sofferente; solo 8 invece sono i ricoverati con sintomi, gli altri 30 sono asintomatici e sono seguiti a casa dai loro medici di famiglia e dall’azienda sanitaria provinciale distretto 39.

Di questi 39 casi, 13 fanno parte di un unico grande focolaio che si sono contagiati per rapporti parentali; un focolaio è costituto da 6 persone e tutti gli altri sono casi singoli. Il sindaco riferisce anche di un episodio di un asilo privato momentaneamente chiuso per controllare tutti i bambini dopo che la mamma di un bambino che frequentava quell’asilo è risultata positiva; il piccolo, in seguito al tampone, è risultato negativo e la scuola ha riaperto.

Il primo cittadino ha spiegato che non ci sono i presupposti per chiudere le scuole, come alcuni cittadini hanno chiesto. «Le scuole stanno seguendo tutti i protocolli previsti per prevenire la diffusione del contagio», spiega, «dirigenti scolastici, personale docente e Ata stanno facendo un enorme lavoro.

C’è da sistemare ancora qualcosa fuori le scuole, dove genitori e alunni, non in tutte le scuole creano assembramenti, ed in questo caso chiediamo soprattutto la collaborazione dei genitori a mantenere le distanze previste in attesa che i loro figli entrino a scuola».

Intanto un prete della chiesa madre di San Giuseppe Jato è risultato positivo al Coronavirus e si trova in casa per la quarantena obbligatoria. È asintomatico e in buona salute.La messa nei giorni feriali in chiesa madre è
sospesa. Nei giorni festivi e prefestivi viene regolarmente celebrata.

«Carissimi, buona giornata a tutti voi. In questi giorni come comunità jatina stiamo attraversando un periodo di grossa difficoltà per il focolaio che ha interessato diverse famiglie del nostro paese. – ha scritto il prete – Ci troviamo ad affrontare una difficoltà senza precedenti che merita il rispetto da parte nostra per le persone che hanno contratto il virus e, anche e soprattutto nel nostro paese».

«Con questo clima di incertezza, con l’assenza del parroco che si trova ricoverato in ospedale, con il sottoscritto, che dovrà continuare il periodo di quarantena obbligatorio con il ripetersi di un secondo tampone, insieme con l’Arcivescovo e in linea anche con il Dpcm del 7 settembre 2020 e con l’ordinanza anche contingibile e urgente numero 21 del 19 settembre 2020 emanata dal nostro sindaco Rosario Agostaro, riteniamo l’opportunità di dover sospendere le celebrazioni delle prime comunioni che si spostano a data da destinarsi in attesa di tempi migliori. Capisco le difficoltà di voi genitori, ma vi chiedo di collaborare e attenervi a quanto stabilito. Vi benedico e vi auguro una santa giornata».