Coronavirus, Di Gennaro: «Triste la partita tra la Serie A e il Governo, non fa bene al paese»

L’ex centrocampista Antonio Di Gennaro, oggi opinionista, si è così espresso ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto. Queste alcune sue parole: «Con lo stop della Francia, può succedere di tutto. A me ha preoccupato che sia Sportiello che Dybala siano ancora positivi al quarto tampone, e tra le parti non c’è molta chiarezza. Si veda Lega-Governo, con FIGC che non si sa da che parte sta e giustamente AIC che si è arrabbiata: se si va a correre nei parchi, perché non nei centri sportivi che sono organizzati. Pensiamo che son due mesi e mezzo che loro stanno a casa, non so se gli basteranno 3-4 settimane per essere pronti a riprendere. Ci son tante sfumature, che rendono la cosa ancora più complessa: deve esserci buonsenso e capacità di confronto, non una battaglia. Diventa impegnativo dare il via libero a breve anche perché molte aziende stanno chiudendo. Ci deve però essere la speranza, nei termini della totale sicurezza. Anche perché finché non avremo farmaco o vaccino ci sarà da convivere con il virus. In tutta Italia si parla di persone che, se non si riparte in qualche maniera, si ritrovano in mezzo a una strada. Mi sono sentito con il sindaco di Verona, anche lì stanno facendo buone cose ma servono tutte le accortezze. In molti pensano che dal primo giugno chiuderanno. Se non si concludesse il campionato, ci sarebbero problemi serissimi per alcune squadre: le televisioni, ad esempio, stanno chiedendo proroghe ai pagamenti dei diritti tv perché non si sta giocando. Bisogna capire anche chi potrà applicare il protocollo di sicurezza. In generale la difficoltà di riprendere c’è: secondo me tre-quattro settimane non bastano, dopo due mesi e mezzo di inattività, per poi trovarsi a giocare ogni tre giorni con 35 gradi. Ci dovrebbe essere un tavolo comune, proprio per questi motivi La guerra tra Lega e Governo non fa bene al paese, è triste. Non c’è dialogo, mancano le idee e si sentono molti insulti…Verrà presa in considerazione l’idea di giocare in zone in cui il contagio è minore. Questo aspetto sarà valutato, anche in Serie C per i luoghi nei quali giocare l’eventuale playoff».