Colpi mancati e giovani arrivi: il Palermo colma le lacune e alza il livello

Da sempre, nel mercato invernale, non è mai semplice riuscire a concludere tutte le operazioni volute,  vuoi per il tempo decisamente ridotto rispetto alla sessione estiva, vuoi per la difficoltà di strappare calciatori importanti ai club proprio quando ancora molto c’è da scrivere del girone di ritorno. Decisamente, non tutte le dirette avversarie si sono notevolmente rinforzare, però, allo stesso tempo, spiccano alcuni club che hanno oggettivamente potenziato e non poco le proprie rose a disposizione, su tutte Cremonese e Como. Il Palermo non è stato a guardare. Il club del City Football Group chiude il mercato, però, con due slot over liberi che di certo lasciano presagire come, probabilmente, anche le idee di Rinaudo aveva uno schema ben definito. Tanti sono stati i colpi mancati e tre quelli andati in porto, con il mercato rosanero che fin da subito si era orientato verso un’esterno d’attacco. Pierotti prima, Verde e Caso poi, sono stati gli obiettivi mancati su cui i sogni dei tifosi e della dirigenza rosanero volevano costruire l’epilogo finale della favola promozione. Così come anche l’arrivo di un terzino destro esperto, con la trattativa per Venuti che non ha mai spiccato il volo. Insomma terzino ed esterno over, erano forse esattamente i colpi che Rinaudo si auspicava di concludere per consegnare a Corini una squadra pronta a lottare per la promozione finale, scevra di qualsiasi alibi possibile. I tre colpi arrivati in Sicilia però, sono indubbiamente colpi di spessore per il presente e per il futuro e soprattutto, l’eventuale riscatto di Traorè, metterebbe la definitiva firma sulle reali ambizioni del gruppo nei confronti del club di Viale Del Fante.

OPERAZIONI IN USCITA

Il Palermo in questa sessione saluta due pedine: Mateju e Valente. Il primo, terzino classe 1996, si trasferisce allo Spezia a titolo definitivo mantenendo la categoria. La cessione del ceco, probabilmente, era difficile da  pronosticare a inizio stagione. Mateju, infatti, sull’onda lunga dello scorso campionato, aveva iniziato la seconda stagione in rosanero da pedina fondamentale schierata con continuità di Corini. Qualche prestazione decisamente sottotono, affiancata a dei limiti tecnici conosciuti da tempo, ha contribuito ad una involuzione nelle gerarchie decise dal tecnico di Bagnolo Mella, che ha poi preferito Graves, fino addirittura alla cessione. Per Valente, invece, il trasferimento era probabilmente più prevedibile. L’esterno d’attacco, entrato nel cuore dei tifosi dopo la straordinaria scalata promozione playoff nell’ultimo campionato di Serie C dei rosanero, era invece decisamente chiuso dai compagni di reparto e faticava a trovare spazio, nonostante delle prestazioni comunque positive. Ad accoglierlo è stato il Padova in Serie C che ha deciso di puntare su di lui per rinforzare il reparto offensivo con un trasferimento a titolo definitivo.

OPERAZIONI IN ENTRATA

In chiave mercato in entrata la dirigenza rosanero chiude con tre acquisti di spessore. Sicuramente, la zona del campo in cui bisognava operare, ovvero la fascia destra, è stata rinforzata. L’arrivo di Diakité dalla Ternana ha parecchi lati positivi, perché i rosanero non solo riescono ad accaparrarsi le prestazioni di un under che si era dimostrato essere un pallino per la dirigenza rosanero da diversi mesi, ma allo stesso tempo la sua duttilità e quindi capacità di poter esser impiegato da centrale oltre che da terzino destro può rivelarsi un’arma importante in attesa del rientro di Lucioni, soprattutto alla luce delle discrete garanzie dimostrate da Graves. Il Palermo, dunque, convince la Ternana e rimpiazza Mateju con un calciatore che a Terni si è dimostrato più di una certezza. A centrocampo l’arrivo di Ranocchia non è del tutto scontato. Oltre a delle qualità oggettive, il nuovo centrocampista rosanero è quella pedina sulla mediana con le caratteristiche che al Palermo mancavano. Il reparto di centrocampo dei rosanero può contare decisamente su un numero non indifferente di calciatori, ma indubbiamente forse uno degli errori commessi nella costruzione di questa squadra in estate era proprio la mancanza di un profilo in grado non solo di svolgere un’ottima fase difensiva, ma anche e soprattutto di svolgere un ruolo funzionale al gioco di Corini. Un calciatore in grado di far girare il pallone, in grado di saltare l’uomo, ma anche con le capacità tecniche di verticalizzare offrendo potenziali occasioni per gli attaccanti di turno (titolo definitivo e quattro anni di contratto per Ranocchia). Ultimo cronologicamente è Chaka Traorè. Sicuramente l’esterno classe 2004 è la pedina che non ci si aspettava anche e soprattutto per i termini di trasferimento. A differenza delle operazioni messe a segno dalla dirigenza per le giovani promesse, l’esterno d’attacco di proprietà del Milan arriva a Palermo con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro. Le cifre concordate con il Milan, posso già far comprendere quanto il club rossonero sia, probabilmente, conscio di cedere ai rosanero un calciatore su cui punta e punterà in futuro. Ma, come detto qualche riga fa, se il Palermo dovesse esercitare il diritto di riscatto concordato con i rossoneri, dimostrerebbe quanto effettivamente il club è forte e ambizioso. Intanto Corini può ritenersi soddisfatto, con la dirigenza che ha colmato i vuoti e aggiunto tasselli di qualità. Adesso la palla passa proprio al tecnico di Bagnolo Mella e ai sui uomini che dovranno dimostrare sul campo quanto questa promozione possa essere effettivamente raggiungibile.