Caos Palermo-Sampdoria. De Stefano: «Tifosi lasciati soli. Servono regole chiare e tempestive»
Dopo il caos legato a Palermo-Sampdoria, l’Associazione Difesa Sampdoriana è tornata a muoversi nelle sedi istituzionali per tutelare i diritti dei tifosi blucerchiati. Come racconta Il Secolo XIX di Genova, la presidentessa Laura De Stefano ripercorre le ore più concitate, dai disagi vissuti dai dodici tifosi arrivati in Sicilia fino all’apertura senza limitazioni del settore ospiti per Padova-Sampdoria.
«A Palermo la situazione è stata paradossale», spiega De Stefano in un’intervista concessa a Il Secolo XIX di Genova. «I tifosi non hanno avuto problemi solo perché hanno tenuto un profilo bassissimo. Non c’era alcuna forma di sicurezza, sono stati lasciati a loro stessi. La chiusura del settore ospiti è stata comunicata solo a ridosso della gara, costringendoli persino a chiamare un numero per avere informazioni».
Un danno rilevante anche per chi ha dovuto rinunciare alla trasferta. «Molti avevano già organizzato tutto: voli, pullman, hotel», sottolinea ancora De Stefano sulle colonne de Il Secolo XIX di Genova. «Negli anni il numero dei doriani in trasferta è cresciuto e a Palermo avremmo potuto essere circa 500. Essendo una meta lontana, la programmazione è fondamentale: le decisioni vanno comunicate per tempo».
La Sampdoria ha preso posizione con una nota ufficiale. «Il club, dai tempi di Riccardo Garrone, ha sempre avuto figure attente al rapporto con la tifoseria», ricorda De Stefano a Il Secolo XIX di Genova. «Lo stesso stanno facendo altre società. È un periodo complicato, i divieti fioccano e spesso durano mesi. A volte sembra che non si vogliano più tifosi ospiti negli stadi».
Sulla vicenda sono arrivate anche due interrogazioni parlamentari, firmate da Bagnasco (FI) e Pirondini (M5S). «Hanno colto subito l’assurdità della situazione», spiega la presidentessa. «Le priorità del Paese sono altre, ma questo non significa che i tifosi non meritino tutela. Una delle derive del calcio italiano è puntare solo sui soldi e non sul suo patrimonio più grande: tifosi e tradizione. La soluzione non è giocare a Perth, ma lavorare sul territorio», aggiunge De Stefano nell’intervista a Il Secolo XIX di Genova.
Quanto all’apertura senza limiti del settore ospiti per Padova-Sampdoria, l’Associazione rivendica il buon esito del dialogo. «La trasferta doveva essere aperta a prescindere, non esistono precedenti negativi», conclude De Stefano. «Siamo però lieti che abbia prevalso il buon senso e convinti che il lavoro svolto abbia contribuito».
Lo sguardo ora è rivolto al futuro. «Chiediamo procedure tempestive che consentano di programmare le trasferte in anticipo, in condizioni normali», è l’appello finale. «Serve tutelare la libertà di movimento e la partecipazione alle manifestazioni sportive, superando i divieti generalizzati».
