
La Serie B si conferma un campionato imprevedibile, dove storia e budget non sempre garantiscono il successo. Lo dimostra la classifica di questa stagione: Sampdoria, Salernitana e Frosinone, tre squadre retrocesse dalla Serie A e costruite per stare ai vertici, si trovano invece in piena difficoltà. La Samp è in zona playout, mentre Salernitana e Frosinone occupano addirittura gli ultimi due posti. Cosa sta succedendo? Per capirlo, Lorenzo Cascini di Gazzetta.it ha intervistato Davide Ballardini, tecnico esperto del calcio italiano.
Mister, come si spiegano le difficoltà di queste squadre?
«Il calcio non si fa con i nomi. Non si gioca alle figurine, ma a pallone. Servono organizzazione e programmazione, i calciatori vengono dopo. Non basta chiamarsi Sampdoria, Salernitana o Frosinone per vincere le partite. I giocatori, più che forti, devono essere funzionali».
Si aspettava un campionato così complicato per loro?
«No. Perché sono squadre con organici importanti, costruite per stare in alto. Soprattutto la Samp. Però, se si analizza il fatto che hanno tutte cambiato allenatore e che i risultati non arrivano, significa che qualcosa non sta funzionando. O che qualche ingranaggio è saltato».
Può essere anche un problema di motivazioni? Magari hanno sottovalutato la Serie B?
«Sì, c’è anche questo. I giocatori devono essere bravi a calarsi nella realtà in cui si trovano, non basta avere 50 o 100 presenze in Serie A nel curriculum. La B è un torneo tosto, dove nessuno ti regala niente. I risultati parlano chiaro: non basta avere una grande storia o tanti tifosi per fare bene».
E proprio il tifo? Non dovrebbe essere un fattore positivo?
«Sì, e infatti ci tengo a dire che sono piazze che meritano la Serie A per il loro pubblico. Loro, ma anche Palermo e Bari. Però se guardiamo Salernitana e Frosinone, vediamo due squadre che hanno cambiato molto e che non hanno ancora trovato la quadra. Ci sono stati errori, è evidente. La Carrarese e la Juve Stabia, neopromosse, corrono di più e in campo danno tutto. Magari sulla carta hanno meno qualità, eppure…».
Le neopromosse stanno sorprendendo?
«Senza dubbio. In un campionato equilibrato e difficile come la Serie B, non è facile fare bene. Invece la Juve Stabia è in piena zona playoff, la Carrarese è a metà classifica. Hanno meno storia e meno pubblico, ma tante altre qualità che stanno facendo la differenza».
Le parole di Ballardini confermano un concetto chiave: per vincere in Serie B servono organizzazione, equilibrio e mentalità. Tre elementi che, al momento, Sampdoria, Salernitana e Frosinone non hanno ancora trovato.