De Laurentiis: «Felicissimo per il Palermo che sta risalendo la china. Sud attenzionato dal City è importante»

De Laurentiis: “Felice per il Palermo, il Sud deve risalire. Il calcio italiano va rifondato”

La mattinata dedicata alla prima proiezione del film sul quarto Scudetto del Napoli, diretto da Giuseppe Marco Albano, ha visto protagonista anche il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis. Il patron ha rilasciato dichiarazioni che hanno spaziato dal futuro del calcio italiano al rilancio delle realtà del Sud, con un passaggio sentito proprio sul Palermo.

«Alle 20 ci sarà l’anteprima e abbiamo pensato di non farlo uscire prima e ovviamente esce in tutta Italia. Vedremo dove stanno i napoletani, quelli che Instagram classifica in 9 milioni e mezzo. Se sono solo simpatizzanti o cavalcano la ruota del carro vincente quando qualcuno vince e molti si aggiungono, tanto non costa nulla. Noi difendiamo il profondo Sud. Io sarei felicissimo e sono felicissimo che Palermo ad esempio sta cercando di risalire la china, spero che il Catania risalga la china. Non voglio parlare del Bari perché ci appartiene, quindi meglio di no. Però voglio dire, vedere che il Sud in qualche modo viene attenzionato anche da gruppi importanti, come quello del Manchester City, è importante»

Un riconoscimento non banale per il club rosanero, che proprio sotto la guida della proprietà del City Football Group sta cercando di riportarsi stabilmente ai vertici.

Ma De Laurentiis non si è fermato qui e ha allargato il discorso allo stato di salute del calcio nazionale:

«Il calcio deve trovare una sua nuova strada, perché così com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire perché non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali. Mi auguro che ci sia ad un certo punto una possibilità di rivedere in che modo organizzare i campionati, in che modo organizzare il gioco del calcio affinché i ragazzini e i giovani non si distraggono come oggi fanno e regalandosi soltanto gli highlights perché durante le partite smanettano, non hanno tempo per vedere quello che loro giudicano lento e noioso e appartenente al passato».