Zaccardo: «Quel gol al Messina fu una grande emozione. Occhio, la scalata alla A non è semplice…»

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta un’intervista realizzata all’ex difensore del Palermo Zaccardo.  Era il 25 ottobre 2006 – scrive il quotidiano -, il Palermo era agganciato al treno di testa e il Messina, ripescato dopo Calciopoli, iniziava a perdere terreno dopo un inizio sorprendente di campionato. La squadra di Guidolin riuscì a reagire al momentaneo vantaggio firmato da Riganò, con una rimonta avviata dall’incornata di Zaccardo, che a Palermo è tornato di recente perseguire la Nazionale azzurra contro l’Armenia. Tredici anni fa, Palermo-Messina si giocava in Serie A, adesso invece si affronteranno in D: che effetto fa vedere questa sfida lontano dal calcio professionistico? «Il derby è sempre una partita particolare, anche se è inutile nascondere che la partita più sentita, ai tempi, fosse quella col Catania. Spiace semmai che questa gara dopo tanti anni di assenza, torni a giocarsi tra i dilettanti, quando eravamo riusciti a giocarla in Serie A. Spero che in futuro i derby siciliani si rigiochino lì, nella categoria che merita il Palermo, del quale sono sempre simpatizzante». Nell ’ultimo Palermo-Messina giocato al «Barbera» lei andò a segno, su un assist di tacco di Bresciano. . . «Una bella emozione, ma ho segnato diversi gol con la maglia del Palermo e sono sempre state delle reti pesanti. Ricordo l’assist di Bresciano, che è un amico. Mi auguro che il Palermo possa tornare a ricreare un gruppo simile a quello nostro, che possa vivere le emozioni di quell’epoca, se non addirittura meglio». È stato ospite al «Barbera» in occasione di Italia-Armenia, si aspettava un pubblico così gremito sugli spalti? «Fa piacere vedere uno stadio così. Ringrazio la Federazione per avermi invitato in occasione della partita, venire a Palermo, poi, è stata una motivazione in più per accettare l’invito. Avevo già visto una grande affluenza per l’amichevole di presentazione della nuova squadra, con Toni e altri vecchi compagni, e il calore del pubblico si è fatto sentire. Se vedono l’attaccamento alla maglia, a Palermo non ti faranno mai mancare l’entusiasmo. Questi tifosi sono sempre il dodicesimo uomo in campo. Inoltre, in tante piazze gli stadi non si riempiono, qui invece in Serie D hanno fatto il record di abbonamenti. Spero che la proprietà e i giocatori possano far gioire questo pubblico». Mirri e Di Piazza sognano il ritorno in Serie A nel giro di tre anni, il Palermo può veramente puntare alla scalata immediata? «È una cosa più che fattibile, ce lo auguriamo tutti, ma non è così semplice come può sembrare. Ci sono tante squadre blasonate che da anni sono ferme in Lega Pro, come il Catania ad esempio. Arrivare in Serie A nel giro di tre anni non è una cosa affatto scontata».