Vigorito: «Ho parlato con la squadra. Chi non se la sente non verrà a Torino»

Intervenuto ai microfoni di “Offside”, Oreste Vigorito, presidente del Benevento, si è espresso così al termine del match contro il Crotone:

«Ho parlato con la squadra. Gli umori sono quelli di come se fosse caduto il mondo, ma dimentichiamo che c’è un’altra possibilità. I funerali non ci sono ancora in casa Benevento. Abbiamo dato solo una possibilità in più al Torino che ha due risultati su tre contro la Lazio. Al di là di questo, la squadra è stata fermata. Sono stati sospesi tutti i permessi. Aspetteremo il risultato dell’Olimpico. Coloro che se la sentono di giocare verranno a Torino, altrimenti chi avrà un piccolo fastidio psicologico o fisico resterà a Benevento. Sono decisioni che prenderemo da qui a 48 ore. Come ho già spiegato ai tifosi, che ancora una volta mi hanno dato tutto il loro affetto, c’è ancora qualcosa da fare. Avremo modo di analizzare le responsabilità, comprese le miei. Ho detto ai sostenitori di non mollare e di continuare a sostenere la squadra, compreso il presidente che è il primo perdente di questa situazione.

Troppo spesso ci siamo affidati al fatto che la partita della vita bisognava vincerla. In questo mondo le attese fanno danni nella testa dei calciatori perché sono degli immaturi. Per assumersi delle responsabilità bisogna avere delle spalle larghe, non delle gambe muscolose. Questa piazza va rispettata e ringraziata per il modo in cui si è comportata quest’anno, così come la stampa. La società ha operato in buonafede nel rispetto della parola insieme. Sono abituato a dire che quando non si riesce a fare ciò che si vuole, probabilmente o non si è capaci o non si è voluto farlo. La mancata vittoria ci mette nella condizione più difficile. Facciamo la riflessione che probabilmente il Torino, che sarà chiamato a fare risultato a Roma, probabilmente sarà pressato di più. Preferisco pensare che, qualora ci giocheremo tutto domenica prossima, ci saranno dei calciatori pronti a tutto. Se vedo che la squadra o lo staff non sono nelle condizioni di giocarla, ci manderò la Primavera. Mercoledì mattina vedremo chi guarderà negli occhi il presidente o meno. Ho chiesto alla tifoseria di essere realista. Vincere con il Crotone ci avrebbe dato una chance in più. Vediamo se riusciamo a tirare per la coda questo benedetto campionato.

Preferisco non pensare alla partita di martedì tra Lazio e Torino. Mi preoccupo dell’atteggiamento dei capitolini, perché il Torino potrebbe trovare le energie per fare la gara della vita. Spero che la Lazio faccia la stessa cosa. Spero che i biancocelesti siano gli stessi che abbiano giocato contro di noi. Per quanto riguarda i nostri, credo che in qualsiasi lavoro si faccia bisogna avere qualcosa di diverso. Si diventa calciatori veri perché si è uomini dentro e gli uomini devono assumersi delle responsabilità. Se qualcuno non se la sente, può succedere, deve solo dirmelo. Li lascerò a casa e si assumeranno la responsabilità di quanto fatto. La vergogna è non superare la paura, ma di questo ne parleremo mercoledì mattina.

Alla gente posso dire che Vigorito non ha mai smesso di stare accanto al Benevento. Potevo leggere diversamente qualche situazione. L’esperienza di quest’anno servirà per capire la posizione che dovrà assumere Vigorito nella prossima stagione. Mi sono affidato a degli uomini che hanno vinto un campionato a suon di record, oltre a fare una serie A in cui siamo ancora in lotta per salvarci. Vuol dire che ho guidato la società a questo. Ciò che posso dire è che Vigorito resta sempre fuori dal rettangolo di gioco, ma avrà gli occhi aperti molto di più rispetto a quanto accaduto quest’anno».