Vergogna. Non ci sono altre parole per descrivere quanto avvenuto poche ore fa allo “Stirpe” in occasione della finale di ritorno tra Frosinone e Palermo. Gara terminata 2-0 per i ciociari, che hanno conquistato l’ultimo posto disponibile per la serie A. Ma Frosinone-Palermo verrà ricordata nella storia del calcio per molto altro e chissà per quanto tempo ne sentiremo parlare.

Gli uomini di Longo hanno conquistato la vittoria sul campo, ma di sportivo durante il match si è visto davvero poco. Il signor La Penna, arbitro romano designato per il gran finale di serie B, sembrava inizialmente aver la situazione in mano punendo già nel primo tempo con un paio di cartellini i giocatori gialloblù decisamente molto nervosi e aggressivi. Nella ripresa un disastro. Dalla sfilza di cartellini sventolati quasi a casaccio a falli lasciati impuniti, fino ad arrivare a qualcosa di clamoroso: un rigore non dato, poi concesso e poi nuovamente revocato. Tutto nel giro di pochi secondi. Un vero e proprio giallo, che probabilmente ha influenzato il prosieguo del match che in quel momento era arrivato al 15’ della ripresa.

Ma al di là di un arbitraggio più che mai discutibile e rivelatosi non all’altezza della situazione, la vera vergogna di Frosinone-Palermo è stata un’altra. Stiamo parlando di quanto avvenuto in pieno recupero, quando sia i raccattapalle che i calciatori ciociari in panchina hanno iniziato a lanciare in campo diversi palloni a gioco in corso. Per ben due volte. Risultato? Partita sospesa per circa 2’, poi ripresa e conclusasi con la rete di Ciano e l’invasione di campo dell’intero stadio che ha di fatto decretato la fine del match ancor prima del triplice fischio dell’arbitro.

Qualcosa di incredibile, unico e raro. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con il calcio. Qualcosa di vergognoso, che allo stesso tempo vale come biglietto da visita del Frosinone in vista della prossima serie A. Complimenti al Frosinone, la società modello per il calcio italiano. Parola di Longo.