Varianti, Crisanti: “Senza lockdown a metà marzo rischiamo 40mila casi al giorno”

Bloccare tutto. È questa la richiesta del virologo Andrea Crisanti per tutte quelle zone dov’è presente la variante brasiliana del Covid-19. «Le zone rosse funzionano – commenta Crisanti, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio 1 – però è chiaro che, se abbiamo focolai con variante brasiliana o sudafricana, non bastano: bisogna proprio chiudere». Per il direttore di Microbiologia e virologia dell’Università di Padova bisogna essere «severissimi, altrimenti neutralizziamo l’arma che abbiamo, perché il vaccino è molto meno efficace con queste varianti».

Se non si prendono misure subito, il rischio, per i virologo, è che la situazione in futuro precipiti. «Avanti con le zone gialle – commenta Crisanti – e così potremmo arrivare a 30-40mila casi al giorno verso metà marzo». Una dichiarazione che non può lasciare indifferenti, visto che al momento i numeri dei contagi sono molto più bassi. In particolare, nella giornata del 17 febbraio, si sono registrati 12.074 nuovi casi.

Sono due al momento i focolai accertati con la variante brasiliana. «In Italia ci sono un paio di focolai, in Umbria e in Abruzzo – spiega Crisanti – in questi casi bisogna chiudere tutto, fare un lockdown chirurgico». Una dichiarazione in linea con quanto affermato di recente dal virologo a Di Martedì. Dove aveva chiamato gli italiani «all’ultimo sacrificio». Aggiundendo poi che solo il lockdown o la zona rossa avrebbero potuto essere efficaci. Un commento, quello di Crisanti, che continua ad alimentare il dibattito tra virologi su come affrontare le varianti del nuovo virus.