Vanoli e le sue finali: «La prima è a Palermo. Venezia, devi soffrire e sfruttare i momenti»

L’edizione odierna de “Il Corriere del Veneto” si sofferma sulle parole di Vanoli in vista della gara contro il Palermo.

Big match al Barbera. A dividere il Venezia dal Palermo ci sono 5 punti con gli arancioneroverdi a quota 54 e i rosanero a 49. Mancano ancora 9 partite al termine di un’emozionate stagione di B. «Abbiamo lavorato molto sul recupero delle energie avendo giocato su un campo pesante domenica a con il Bari», esordisce Vanoli, «fortunatamente stiamo tutti bene tranne Dembélé che, purtroppo, ha riportato una distorsione alla caviglia e non sarà a disposizione: lo riavrò dopo la sosta. Al suo posto ci sarà Ullmann».

Che parità si aspetta contro il Palermo? «Giocare a Palermo non è mai facile per via dello stadio e della spinta del pubblico, il loro dodicesimo uomo, quindi dovremo essere bravi a fare una partita intelligente e saper leggere i momenti del match. Bisogna saper soffrire, essere cinici e non esaltarsi o abbattersi a seconda dei momenti che ci saranno all’interno della stessa gara. Uno scontro diretto si prepara con la voglia di fare qualcosa d’importante: in una finale non c’è una squadra più forte, c’è quella che riesce a sfruttare il momento. Queste sono partite che ti fanno crescere e ti fanno diventare grande. Siamo pronti ad affrontare un’altra finale contro una squadra veramente di grande valore e costruita per andare in Serie A. Dobbiamo fare una grandissima prestazione come abbiamo fatto a Como e soprattutto con il Bari».

Avete pensato a qualcosa di particolare per limitare Brunori? «Sicuramente è uno degli attaccanti di categoria più forti, ma se penso alla rosa del Palermo credo che hanno preso tutti giocatori dalla Serie A. Di Mariano è diventato un giocatore forte per la categoria, Soleri è cresciuto tantissimo, Insigne e Di Francesco. A centrocampo hanno l’imbarazzo della scelta compreso Ranocchia se ci sarà. Al di là dei nomi importanti degli avversari, ma a nove partite dalla fine guardo la mia squadra. Voglio una squadra che faccia una partita di personalità, esattamente come sta facendo in quest’ultimo periodo. Gli avversari si possono guardare, ma poi bisogna vedere a quello che possiamo fare bene noi».

È più una partita da Gytkjaer o Pierini, a far coppia insieme a Pohjanpalo? «Vediamo. Noi siamo cresciuti tanto anche con i giovani e a metà campo. Nonostante la loro età, abbiamo l’imbarazzo della scelta. Jajalo è rientrato, davanti abbiamo Gytkjaer, abbiamo Pohjanpalo, Pierini e Olivieri anche se lo utilizzo poco pur pensando che da qui alla fine potrà darci tanto. Ho l’opportunità di poter scegliere. Loro sanno che quando stai in una grande squadra tutti si giocano un posto. Il segreto è che tutti sono importanti. Sia quelli che giocano, sia quelli che entrano. Mi fido di ogni giocatore a mia disposizione».

Altare e Zampano hanno recuperato? «Si. In campo con il Bari avevano avuto qualche piccolo risentimento, ma poi hanno recuperato».

Ci sarà più attenzione sui calci piazzati considerato che insieme al Parma siete le squadre che ha fatto più gol? «C’è attenzione su tutto. Siamo stati bravi a sfruttare queste opportunità e dobbiamo continuare stando attenti che dall’altra parte ci sono giocatori importanti che su calci piazzati hanno sempre fatto bene come noi. È una partita aperta: nelle finali non puoi pronosticare un risultato».

L’anno scorso la squadra è andata molto forte nell’ultima parte di campionato, si augura di ripetere lo stesso cammino? «Ogni campionato è diverso, non possiamo fare paragoni all’anno scorso dove è stato fatto un percorso totalmente diverso però fa sicuramente piacere tornare a Palermo questa volta per giocarci qualcosa di tangibile e continuare ad inseguire un sogno»