Vandeputte, altre magie: «Catanzaro sino alla A. Nessuno gioca come noi»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Catanzaro e riporta le parole di Vandeputte.

Udinese, quindi Ternana, Lecco, Sampdoria, Feralpisalò e Modena le vittime stagionali, lasciando correre gli assist, autentica specialità di Jari Vandeputte, il belga dal piede invertito che grazie al destro fulminante rende differente la corsia sinistra del Catanzaro, seminando panico anche in B, dopo aver spaccato la serie C. Sempre più rari i calciatori che saltano l’uomo, Jari lo fa, crea l’agognata superiorità numerica e poi capitalizza in proprio o per i compagni. Il 27enne numero 27, sempre titolare, nel Catanzaro di Vincenzo Vivarini sta costruendo solide fortune pallonare a suon di numeri, pronti a catapultarlo verso altri palcoscenici. Quando sarà, non c’è fretta. Chi l’avrebbe mai detto quando arrivò, a fari spenti, in prestito dal Vicenza?

Jari, a Catanzaro lei ha iniziato a giocare da interno di centrocampo, era settembre 2021… «La squadra non andava bene e dopo qualche partita mister Calabro mi cambiò mettendomi sulla fascia e da lì sono cambiate le cose anche per me».

Ben presto è arrivato Vivarini. La sua carriera lo ringrazia. «Molto, molto. Mi sono sempre impegnato al massimo in tutti i ruoli del centrocampo, ma il mister Vivarini mi ha chiesto un gioco molto più offensivo, permettendomi di arrivare davanti alla porta, potendo fare anche l’ultimo passaggio. Grazie a lui i miei numeri sono cresciuti e insieme a lui c’è anche uno staff molto preparato che sa sempre cosa fare aiutando tutti noi».

È il miglior momento da quando è al Catanzaro? «Vivo sempre un buon momento, cerco di migliorare personalmente e con la squadra e le cose stanno riuscendo bene anche in una categoria superiore».

Ambizioso? Dove vuole arrivare dopo Catanzaro? «Lo sono. Il mio obiettivo sarebbe giocare in serie A. Lavorando duro potrei farcela. Arrivare nella mia nazionale poi è un sogno, non è facile perché ci sono tanti giocatori giovani e molto forti, ma mai dire mai, può succedere tutto, potrebbe essere più facile se arrivassi in A»

Tra le squadre incontrate in questa stagione, in quale vorrebbe giocare? «In nessuna. Con tutto il rispetto, noi giochiamo il calcio più bello e non mi vedrei altrove. Alcune cercano di giocare come noi, ma noi lo sappiamo fare in maniera diversa»