Vaccini e distanze, lo stadio è sicuro. Parla Bassetti: «La prossima Serie A deve avere i tifosi»

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni del professor Matteo Bassetti sulla riapertura degli stadi:

«L’ingresso e l’uscita sono regolamentabili. Il biglietto è acquistabile online, si tratta di scaglionare gli accessi, dicendo per esempio che chi ha il posto nel settore 1 arriva alle 13.30 oppure non entra, come si fa per la vaccinazione: se arrivi alle 13.40 non si fa, sennò si crea un assembramento. Intanto diciamo che non possiamo arrivare alle partite dell’Europeo senza “prove”: aprire a una capienza del 10-15%, per le ultime due partite di A, può essere un segnale. Parliamo della metà di maggio, c’è il modo di organizzarsi per il ritorno di una pseudo normalità e per poter quindi pensare al prossimo campionato, che dovrà avere necessariamente il pubblico. Per settembre dovremmo avere spero il 50-70% della popolazione vaccinata, con questa e altre misure si possono fare entrare magari 30mila persone in uno stadio di 80mila. Insomma, sarà ancora più fattibile quella capienza decisa oggi per l’Europeo. Ma adesso non facciamo l’errore dei 1000 tifosi tout court, dallo stadio dell’Entella a San Siro, tutti compressi in una tribuna. Se metti 1000 tifosi e li sparpagli nello stadio è diverso: per questo servono linee di indirizzo chiare per le società, che hanno tutto l’interesse ad avere di nuovo partite “urlate».

«Se la vaccinazione va come deve andare e i contagi si abbassano, per la prossima primavera torneremo a una capienza quasi normale. In queste cose si devono guardare quelli più bravi di noi, come gli inglesi e gli americani. Negli Usa stanno pensando già alla capienza completa per le arene indoor… Vaccini, mascherine e distanziamento resteranno obbligatori a lungo? Sì, ma la cosa più importante è che lo stadio deve tornare a essere un luogo in cui uno è felice di andare. Per questo servirebbe avere una tessera con una serie di informazioni necessarie per entrare, come l’avvenuto tampone o la vaccinazione. Resto anche favorevole ai vaccini per i giocatori. Sono il primo a dire che si devono mettere in sicurezza anziani e fragili. Ma per vaccinare la Serie A abbiamo bisogno di 500-600 dosi: si farebbero migliaia di tamponi in meno, il campionato sarebbe più regolare. A fronte di un piccolo investimento sulle dosi, il ritorno sarebbe enorme».