Una vittoria tira l’altra: il Palermo Primavera non vuole più perdere. E quel muro difensivo chi lo abbatte?

E il 2015 non poteva che concludersi col “botto”. Contro l’Ascoli, nell’ultima partita dell’anno, il Palermo Primavera ottiene la terza vittoria consecutiva, l’ottava nelle ultime dieci gare tra campionato e coppa. Un successo che conferma come questa squadra, settimana dopo settimana, sia cresciuta in modo considerevole. I tre punti ottenuti in terra marchigiana, ieri pomeriggio, hanno consentito ai rosanero di agganciare quella quinta posizione che apre le porte alla zona play off, traguardo che sembrava inaspettato dopo le prime non convincenti uscite stagionali.

Ancora una volta ci ha pensato Cassini, il brasiliano “prestato” dalla prima squadra, alla sua quinta marcatura nel trofeo “Giacinto Facchetti”. Ma al di là dell’importante rete dell’ex Corinthians, è da elogiare tutta la squadra, capace di sopperire alle tante assenze e di dimostrare come tutti gli elementi della rosa siano potenziali titolari. Ieri, oltre ai soliti aggregati ai “grandi”, si sono aggiunti gli infortuni di Grillo e Bonfiglio, due elementi chiave della formazione rosanero che stavano vivendo un momento di forma strabiliante, soprattutto il fantasista. Nonostante ciò, ancora una volta il Palermo ha saputo avere la meglio sugli avversari, non rischiando mai nulla e imponendosi con il minimo sforzo. Chi è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto: Marinali, nonostante il rosso a gara conclusa, si è destreggiato bene in cabina di regia al posto di Toscano; buona la prova anche di Tramonte, che sta sfruttando al meglio le chance dovute alle tante defezioni a centrocampo; comincia ad esprimere il suo talento anche il classe ’98 Lo Faso, che cerca ancora il primo gol con la maglia della Primavera.

Ciò che salta all’occhio, inoltre, è la solidità difensiva: Marson è imbattuto da 270′ e nelle ultime cinque gare ben quattro si sono concluse a porta inviolata per la squadra di mister Bosi. Difesa a tre o a quattro, poco importa per Pirrello e compagni, perché tanto da quelle parti non passa nessuno. Se per quanto riguarda il capitano le doti erano ben note, sono una lieta sorpresa i vari Tafa, Punzi e Maddaloni, sempre attenti e puntuali quando schierati. I primi due ormai sono diventati la coppia centrale titolare, ma anche il giovane Rosario, già nel giro della nazionale U18, si è fatto apprezzare. Giuliano, infine, pur con caratteristiche diverse ha fatto già passare in secondo piano l’assenza di Pezzella sulla sinistra. Un pacchetto arretrato di assoluto livello, forse uno dei migliori degli ultimi anni in rosa e distante anni luce da quelle prestazioni di inizio stagione.

E’ un Palermo da elogiare, che si avvia al 2016 con i giusti propositi, con il morale alle stelle e forte della consapevolezza che la propria forza è il gruppo. Ora qualche giorno di pausa per le vacanze natalizie, poi di nuovo la tensione alta: il 9 gennaio c’è un quarto di finale di Tim Cup contro la Lazio da giocare. Anzi, da vincere.