Tuttosport: “Ronaldo incanta l’Europa e cancella il ricordo di Ibra. La gloria del portoghese mette a nudo i limiti europei dello svedese”

“Sul palcoscenico più importante, nella notte più cupa di uno, l’ennesimo show personale dell’altro. Ibra e Ronaldo escono in maniera opposta dalla sfida a distanza nella notte di Champions. Quest’anno prima il sorteggio dei gironi, poi il calendario dei quarti li ha messi di fronte lasciando studiare similitudini e differenze a tifosi e detrattori. Il digiuno nella doppia sfida del gruppo A (0-0 a Parigi, 1-0 a Madrid, gol di Jese) non doveva fare illudere nessuno, tra i due, in Champions, non ci sono paragoni. E non è certo un caso se CR7 in carriera ha vinto tutto (compresi 3 palloni d’oro) con due squadre diverse come Real Madrid e Manchester United, mentre Ibra si deve accontentare di collezionare scudetti e coppe nazionali, e non ha mai giocato una finale di rango. I numeri di Ronaldo in Champions (129 gare) sono stratosferici: 94 gol in totale, 78 nelle ultime 73 partit e . Ibra s i consola con 49 centri in 123 partite. Blocco ai quarti Il confronto tra i due è impietoso, ma tra le tante statistiche una fa sicuramente più male allo svedese che a partire dai quarti di finale, non riesce mai ad essere decisivo. Quando il gioco si fa duro Ronaldo non sbaglia un colpo centrando 9 qualificazioni su 9, mentre a Ibra tremano le gambe con 8 eliminazioni su 9 tentativi di arrivare in semifinale. Ironia del destino, l’unica volta in cui lo svedese è riuscito a lasciare il segno (doppietta all’Arsenal con la maglia del Barça nei quarti d’andata del 2010, ma al ritorno è il poker di Messi che qualifica gli spagnoli) a spezzargli il sogno di conquistare la coppa più prestigiosa si è messa di mezzo proprio l’Inter da cui se ne era andato sbattendo la porta sperando di centrare il sigillo continentale che gli mancava. Adieu Paris Le ultime 4 eliminazioni sono quelle che fanno più male, perché il Paris SG aveva scommesso su di lui per diventare grande in Europa. E’ vero che prima della generazione Ibra, giunta al capolinea a Manchester secondo la stampa, i parigini venivano da anni cupi, senza conquistare il titolo nazionale dal 1994 e con una retrocessione evitata solo all’ultima giornata nel lontano, ma non lontanissimo, 2008. Ibra e compagni hanno portato il Psg sul tetto di Francia, vincendo tutti i trofei casalinghi e riportando il club nell’élite d’Europa con 4 qualificazioni consecutive ai quarti. Ma è anche vero che 4, e consecutivi, sono anche i fallimenti. A due mesi dalla scadenza del contratto con il PSG, Ibra in 90’ è passato da eroe (46 partite e 39 gol) da trattenere a giocatore da rottamare per iniziare a scrivere una nuova storia, magari proprio sotto il segno di Ronaldo”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.