Tuttosport, Nazionale: “Ambizioni ridimensionate dopo Monaco. E Conte ‘ristudia’ la sua Italia”

“A bocce (quasi) ferme – ché in realtà ad Antonio Conte girano ancora parecchio, le bocce – scatta l’ora di cominciare a tirare le fila di quanto abbia detto l’ultima tornata di amichevoli dell’Italia.  Non v’è dubbio che il commissario tecnico  abbia avuto risposte, sia pure non esattamente quelle auspicate. Ha dovuto innanzitutto suo malgrado prendere atto che il gap rispetto alle big d’Europa non è facilmente colmabile in quanto a valori individuali (è una persecuzione: che sia la Juventus o la Nazionale italiana, Conte è costretto a fare gli straordinari pur di provare a competere con rivali più ricchi, di soldi e/o di talenti). E infatti è tornato a  sottolineare: «Quando dico che i giocatori sono questi, ricordo a tutti che non ho lasciato a casa nessun possibile azzurro. Su questi devo lavorare per l’ Europeo. Dobbiamo restare tutti con i piedi per terra. Veniamo dal fallimento Mondiale, i convocabili dalla A si sono dimezzati in 10 anni». Eppoi ha dovuto  aggiustare alcuni giudizi sui componenti della rosa dei “papabili” per la lista dei 23 convocati da portare all’Europeo. Il buon pari per 1-1 con la Spagna, prima, eppoi il sonante 4-1 subito contro i campioni in carica della Germania hanno ovviamente inciso nelle valutazioni ponendo in luce l’utilità al progetto di alcuni e invece qualche perplessità in più in merito ad altri. Gli intoccabili Ormai acclarato il gruppo degli intoccabili. Buffon, Sirigu e Perin i portieri. Barzagli, Bonucci, Chiellini e Darmian tra i difensori. Florenzi, Giaccherini, Marchisio, Parolo e Verratti tra i centrocampisti. E infine Candreva, Eder e Pellè tra gli attaccanti. E questo il gruppo di base (grazie al quale, probabilmente, se fosse stato interamente a disposizione, all’Allianz Arena sarebbe stata tutt’altra partita). In salita E ci sono due elementi, poi, che si stanno avvicinando ad una zona di quasi “salvezza”, proprio in virtù del modo in cui hanno affrontato quest’ultimo raduno. Bernardeschi, che non ha caso è stato tra i pochi a giocare per intero a Monaco: Conte crede nel ragazzo e fino all’ultimo ha voluto vederlo all’opera. Eppoi Zaza, che per le caratteristiche che ha rappresenta quasi un unicum rispetto agli attaccanti a disposizione. Diverso invece il discorso per El Shaarawy e Insigne: nel loro caso sarà fondamentale la definizione del modulo base con cui Conte vorrà affrontare gli Europei: penalizzati dal 3-5-2, avvantaggiati con il tridente. Senza dimenticare, però, Immobile: la ripresa fisica e qualche buona partita entro la fine del campionato gli garantirebbero la chiamata. Flessione In discesa, invece, le quotazioni dei centrocampisti Thiago Motta e Montolivo, che contro la Germania hanno dimostrato da faticare a calarsi in certe dinamiche. E pure De Silve Il gruppo Al di là delle caratteristiche tecniche, incideranno comunque disponibilità e affinità col gruppo. Proprio in virtù del solito principio: «Non possiamo essere selezione, dobbiamo essere squadra. Ho fiducia nei miei ragazzi»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna di “Tuttosport”.