Tuttosport: “E Petrachi blindò Belotti: «Vogliamo godercelo ancora. Nessun compromesso per lui. Il Milan? Non esiste»”

“Gianluca Petrachi, premiato come miglior direttore sportivo del 2016 all’interno della trasmissione “Calcio Mercato”, a Sportitalia, ha parlato del futuro del Toro. Trattenendo, almeno con la forza delle parole e della convinzione, il Gallo Belotti. Poche frasi. Ma inequivocabili. Quasi un messaggio a quelle squadre italiane che, più o meno timidamente, stanno pensando a lui. «Il ragazzo piace a tanti  perché è l’identikit dell’attaccante che ogni allenatore vorrebbe avere: potente, veloce, scaltro. Però io vorrei godermelo ancora un po.’ Gli ho chiesto di restare e comunque non scenderemo a compromessi sul prezzo di 100 milioni. Una clausola che ha messo il presidente Cairo. Belotti ha le idee chiare. O trova una squadra straniera che punti a vincere il titolo e la Champions, altrimenti no. Lui tutto questo lo sa. Gliel’ho detto anche di persona: “resta e ti prendi il Mondiale entrando dalla porta principale”.  Peraltro, molti giocatori che sono usciti anzitempo dal Toro, poi non si sono espressi al massimo. Solo con l’estero e con i cento milioni è libero di andarsene. Squadra italiana? Difficile. E poi noi non lo diamo». Insomma, anche il direttore granata si è sbilanciato. Ci ha messo la faccia. Come il presidente Cairo. Belotti, dunque, sembra proprio blindato. Salvo l’offerta irrifiutabile, e con il consenso del giocatore. Voglia d’Europa E su di lui si costruirà il Toro del futuro. «Vogliamo dare tante soddisfazioni ai tifosi: costruiremo una squadra per tornare subito in Europa. Con l’arrivo di Mihajlovic si era fatto un programma biennale ma lui è un vincente e si è subito esposto. Io e il presidente non lo avevamo mai fatto, anche perché poi ti aspettano tutti al varco. Ma ci riproveremo immediatamente». In effetti i granata già in questa stagione, con più concentrazione, avrebbero potuto centrare il traguardo. Basta pensare alle ultime occasioni sprecate con Udinese, Crotone e Sampdoria. Tutte partite che i granata hanno dominato e avrebbero meritato di vincere se non avessero sprecato una quantità industriale di palloni sotto porta. Poi ci sono stati i pari con Inter e Juve con le rimonte dei rivali. E senza pensare ai rigori sbagliati. Conti alla mano i granata sarebbero stati in piena corsa per un posto importante.E magari non solo il sesto. Programmazione Petrachi sta già lavorando per il futuro: «Rispetto al passato il presidente Cairo ha alzato l’asticella della spesa. Lui è un abile imprenditore e ha capito che anche con gli investimenti calcistici alla distanza possono arrivare degli utili. Per questo mi ha permesso di spendere sette milioni per Lyanco. Il patron è molto meticoloso, non è mai facile il mercato con lui, per prima cosa guarda i conti, pure le virgole. Ma è anche molto preparato e intelligente, tra noi c’è grande sintonia e condivisione. Forse è per questo è che sono da tanti anni al Toro ed ho una certa autonomia decisionale. Lui si fida. L’incontro con il Milan? Solo di cortesia. Non s’è parlato di Belotti, né di soldi per lui. Anche perché il Milan al momento non è un top club, con le caratteristiche che Belotti potrebbe essere indotto a considerare valide per un trasferimento (Champions e scudetto come obiettivi, ndr). Certo che dovremo pensare ad una squadra proiettata sul sistema di gioco che ha in mente il nostro allenatore. In quest’ultimo periodo siamo andati sul 4-2-3-1 e i risultati sono incoraggianti. Chiaro che a questo punto, visto che sono sempre molto schietto con tutti, dovrò dire ad alcuni nostri giocatori che non rientrano più nei piani.  Bisogna essere corretti e leali con i giocatori. Il classifico regista o centrocampista centrale non si sposa con quello che abbiamo in mente».Riassumendo: Belotti, a meno del pagamento della clausola, non si vende. E verrà costruita una squadra in grado di puntare, senza remore, all’Europa. Le basi sono buone, Mihajlovic sta lavorando con grande determinazione per accelerare i tempi del ritorno europeo. Adesso però la testa è al Napoli: «Perché – conclude Petrachi – non abbiamo dimenticato la brutta sconfitta dell’andata».”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.