Tedino in sala stampa: «Rispoli nostro più grande acquisto. Permanenza Diamanti…»

Protagonista dell’odierna conferenza stampa, Bruno Tedino ha fatto il punto della situazione in casa Palermo. Il tecnico rosanero ha parlato di mercato, facendo anche un bilancio sul lavoro svolto da quando è arrivato sulla panchina del Palermo. Ecco tutte le dichiarazioni raccolte in sala stampa dalla redazione di Ilovepalermocalcio:

NAZIONALI: «Credo che il direttore abbia puntualizzato bene tutte le situazioni. Non è solo la partita, ma anche la preparazione. Saremo in pochi a lavorare ed il lavoro sarebbe poco produttivo. Non si tratta di penalizzare il Palermo, perché potrebbe perdere anche con i presunti nazionali. Non sarebbe giusto nei confronti delle altre squadre di serie B. È giusto far capire che giocare con una squadra diversa da quella che gioca prima o dopo è penalizzante per le avversarie».

BILANCIO: «Gli aspetti positivi dopo un mese di lavoro sono stati la disponibilità e la volontà di avere un linguaggio comune. Mi ha fatto molto piacere. Possiamo migliorare ancora nelle attenzioni generali, l’alchimia che si crea nello spogliatoio è importante. Un miglioramento deve ancora esserci. Stiamo lavorando forte anche a livello video, con occhio ipercritico e rompi palle. È importante far vedere quello che facciamo giusto o sbagliato. Vanno bene il fraseggio, la fase difensiva e il non possesso. Possiamo attaccare meglio la linea e dobbiamo aumentare l’indice di pericolosità. Possesso palla da solo non basta, possiamo crescere sull’attacco alla linea».

COSA MANCA AL PALERMO: «Un allenatore come me che viene qui trova giocatori sotto contratto. Uno come me che ha sempre giocato un certo calcio, deve capire come mettere gli elementi buoni per fare buona musica come in un’orchestra. Ho una valutazione su tutti i giocatori a disposizione. È normale che ogni allenatore voglia essere meticoloso, ma oggi come oggi non è possibile perché già c’erano giocatori a contratto. Sono soddisfatto del lavoro, ma è normale che se si potesse migliorare sarei contento. Prendere tanto per prendere no. In che reparto? Sappiamo che Jajalo non è un regista, neanche Chochev, Murawski e Gnahoré. Giocare con un solo punto di riferimento non è facile. Il Cagliari ha Cigarini regista ma non fa tutto solo. Noi abbiamo giocatori con buona intelligenza calcistica in quel ruolo, la differenza la fa il gioco produttivo e devono farlo tutti, da Nestorovski a Posavec. Se volete sapere chi voglio, non c’è uno che vorrei perché nasce tutto da un lavoro precedente. Chi non vorrebbe Caputo o Antenucci? Ma è sbagliato pensare che basterebbe un giocatore e siamo a posto».

ALTERNATIVA A CORONADO: «Igor è un accentratore, vuole molto la palla. Senza fa più fatica. Lo sfruttiamo tra le linee, deve avere davanti delle scelte. Trajkovski potrebbe giocare al suo posto. Un altro giocatore è Murawski. Non ha tecnica sopraffina, ma sa giocare. Quando capirà il tono e conoscerà questo calcio allora andrà bene. È un giocatore che non si trova facilmente, perché è uno che riesce ad attaccare lo spazio».

DOPPIA PUNTA: «Nestorovski è un numero 9, La Gumina un numero 11. Non scopro niente dicendo che Nino è un buon giocatore, noi ci sentiamo vicini a questi giocatori. Non è un 9 classico, ma di movimento. La doppia punta è una soluzione che teniamo molto in considerazione, con Coronado come mezzala destra o sinistra. Stiamo recuperando dei giocatori. Embalo se in condizione attacca bene gli spazi. Stiamo recuperando anche Balogh. È normale che giocando con la doppia punta ti manca quella vera, ma non è un calcolo che stiamo facendo. Chi prenderemo deve conoscere il campionato e sapere la “titolarità” odierna della squadra, perché il Palermo ha già delle certezze. Chi viene deve avere spirito di sacrificio».

RISPOLI: «Sia Andrea che Michel hanno in testa di vincere con il Palermo. Vogliamo vincere, non dobbiamo. Nella testa di giocatori importanti come loro due c’è un messaggio simile. Credo che sia importante capire qual è il bene della squadra. I giocatori bravi non sono quelli che polemizzano se stanno fuori, ma quelli che dimostrano in campo di valere. Rispoli è intelligente, ha passato un periodo di sana confusione ma è un ragazzo serio ed abbiamo un buon rapporto. So cosa vuol dire volere andare via, è normale che abbiano confusione. È sensibile, serio e se resta, come sembra ad oggi, potrebbe essere un grandissimo acquisto per noi».

ASPETTATIVE: «Venendo da una gavetta di un certo tipo so cosa vuol dire l’aspettativa. Ma le aspettative sono quotidiane. La sfida è quotidiana. Poi è normale che in un bacino come Palermo è una sfida che vogliamo vincere. Non ci sentiamo sotto esame, ma sappiamo che lavoriamo in una squadra che viene da una retrocessione. Si deve alzare l’asticella dell’autostima».

LO FASO: «Lo considero, anche se abbiamo avuto dei momenti in cui si pensava potesse andare via. Non mi piacciono i se e i ma, parlo sempre chiaramente: Lo Faso la scorsa settimana ha fatto 5 giorni con la nazionale ed è arrivato il giorno della partenza per Torino. È normale che l’ho portato in trasferta, ma non potevo prenderlo in considerazione per la gara perché non l’ho avuto a disposizione durante tutta la settimana. Io l’ho visto negli allievi del Palermo e l’ho portato in Nazionale, aveva buoni piedi. Sa che ho un occhio di riguardo per lui, ma deve migliorare nella comprensione del gioco. Perché Lo Faso non si sente protagonista come La Gumina? Nino sa di essere l’alternativa a Nestorovski, ma Simone non può essere un’alternativa a Coronado perché non c’entra niente, non è un trequartista. Sarebbe come paragonare Rosi Bindi alla Hunziker, con tutto rispetto, o dire che io somiglio a Gabriel Garko. Lo Faso è molto più offensivo di Coronado, lo vedo come esterno d’attacco. Quando sono arrivato era parte di un discorso diverso dal Palermo. Ci ho parlato proprio ieri, il suo discorso è simile a quello di Rispoli. Aveva avuto dei contatti. La Gumina l’anno scorso è andato a Terni e ha preso qualche calcio nel sedere, Simone ancora no. Probabilmente in questo momento non si è ancora calato nella parte perché si aspettava qualcosa di diverso. Ha tutte le potenzialità per essere un grande giocatore».

DIAMANTI: «Si sta allenando molto bene, lo abbiamo allenato con molto piacere. Fa parte del gruppo di lavoro, la decisione di tenerlo fuori non è mia. Deciderà la società che cosa vuole fare. Io ho ereditato un giocatore che si sta allenando con dedizione. Chiedere alla società di tenerlo? Posso solo intervenire dicendo che è un ottimo giocatore ma si sa già. Sanno tutti che è forte, ci sono delle cose che ho ereditato e se mi chiedono cosa sta facendo dico che si sta allenando molto bene.

CHOCHEV: «Non mi risulta che sia confuso. Non è un fulmine, ma è intelligente e non mi libero di lui. È insostituibile e bisogna puntare su di lui per cercare di vincere il campionato. Se chiede di andare via lo picchio (ride, ndr)».