Superlega, Laporta: «Ci sono quattro squadre per l’Italia»

Il presidente del Barcellona Joan Laporta ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di RAC1 parlando anche e soprattutto del progetto Superlega.

Di seguito le sue parole:

«Quando siamo arrivati, avevamo perdite di 500 milioni e un debito di 1.500 milioni. Con le leve azionate abbiamo già ottenuto profitti dopo anni di perdite. Abbiamo ridotto il debito con LaLiga da 1.850 milioni a 652. Abbiamo ridotto i costi operativi, il debito con LaLiga, abbiamo BLM che fattura il triplo, abbiamo ridotto la massa salariale di 172 milioni. Prima era del 98 % rispetto ai ricavi, e ora è del 57%. Nell’ultimo esercizio abbiamo ottenuto numeri positivi grazie alle leve e anche quest’anno avremo risultati positivi», ha esordito Laporta. Mancano ricavi nuovi, che stanno arrivando con nuovi sponsor. La compravendita di giocatori. Quanto a Barça Vision, quanto a Libero, era un’operazione da 60 milioni di euro e il gruppo di questa società ne ha pagati 20 e mancavano 40, non hanno pagato quando dovevano. Abbiamo concesso una fiducia che non hanno mantenuto, li abbiamo querelati. «Abbiamo preoccupazioni e una situazione che non è ideale. Il rapporto si è deteriorato, pensiamo che abbiano violato il contratto. Inoltre, il mercato ci paga il doppio. Puma? Non diciamo nomi. Stiamo parlando con Nike».

«Ci sono tre opzioni: continuare con loro, accettare ciò che ci offre il mercato e farlo noi attraverso BLM (Barça Licensing & Merchandising, ndr). Un brand Barcellona? Sì. Se guardiamo quanto costa una maglia e a quanto viene venduta. Noi già produciamo i nostri capi d’abbigliamento». Su creare un marchio Barcellona per produrre le divise da gioco, Laporta ha aggiunto: «Non lo escludiamo, anche se ci sono opzioni più sicure. Il Real non si sta comportando bene, sta facendo un esercizio di cinismo che non è accettabile. Aguirre ha esteso il periodo di indagine su richiesta del Real Madrid (sul caso Negreira, ndr). Loro, che hanno governato il potere sugli arbitri, non possono parlare molto, guarda chi sono stati per 70 anni, dirigenti o soci del Madrid. Stanno facendo un esercizio di cinismo che non accettiamo. Si cerca di competere e di garantire la sostenibilità. Potrebbe esistere già dalla prossima stagione, o dalla stagione 2025/26. Che vengano o meno gli inglesi, non me ne importa. A un club si fa una proposta in cui solo partecipando, gli dici che guadagnerà 100 milioni, che non si guadagnano nemmeno vincendo la Champions. Barça, Madrid, Inter, Milan, Napoli, Roma, Marsiglia, tre olandesi, Bruges e Anderlecht. Sono 16 o 18 squadre… Sarebbe meglio con 16. Nella Coppa dei Campioni del 1955 hanno partecipato poche squadre e guarda che tipo di campionato è ora, la competizione per eccellenza in Europa».