Stadi. Capienza, si riparte: c’è la Nazionale per riaprire tutto

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara della Nazionale in programma a Palermo, in quell’occasione potrebbe essere inaugurata la capienza al 100%.

Si ricomincia dal 75 (per gli stadi) e dal 60 (per i palazzetti) per cento delle capienze. Ieri sera è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto convertito in legge che riporta alla situazione prenatalizia prima del peggioramento della curva epidemiologica con la retrocessione dei limiti al 50 e al 35 per cento. Sembrano lontanissime le tribolazioni di gennaio, le polemiche sull’autoriduzione a 5mila decisa dalla Lega su suggerimento, mettiamola così, del premier Draghi e del ministro della salute Speranza. Ma per fortuna la distanza da quei giorni è certificata anche dal calo della curva epidemiologica, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva. Insomma, stadi pieni per tre quarti, com’era accaduto in autunno. Naturalmente i club non potranno fare i salti mortali per vendere più biglietti in poche ore. Ma è probabile che per le partite di domani, la novità possa essere metabolizzata con un aumento del numero di ingressi a disposizione, ovviamente sempre per chi ha il green pass rafforzato. Corsa contro il tempo anche per il basket che in questo fine settimana ha il rush finale della sua Coppa Italia a Pesaro. Oggi è il giorno delle semifinali, Milano-Brescia e Virtus Bologna-Tortona, domani toccherà alla finale. Con il decreto convertito in legge ufficialmente, ora sarà possibile lavorare per sfruttare subito la novità.

Quota 100 Adesso c’è da capire quanto il 75 per cento possa rappresentare solo una veloce tappa per tornare ai livelli di due anni fa, al famoso e agognato 100 per 100. Gravina lo ha detto chiaro e tondo scrivendo a Speranza e al Cts: cancelliamo il limite, ormai i dati ce lo consentono. Anche la Vezzali vede il traguardo più vicino. Ieri, esultando per «il risultato atteso da tutto il mondo dello sport», ha indicato l’obiettivo, «che sarà quello di tornare in tempi brevi a riaprire senza limitazioni tutti gli impianti e tornare a permettere a tutti gli appassionati di fruire delle emozioni dello sport dal vivo». Ma quali saranno questi tempi brevi?

Tre ipotesi I più prudenti rimandano il 100 per 100 alla fine dello stato d’emergenza, che dovrebbe chiudersi il 31 marzo. A quel punto, gli stadi riaprirebbero con tutti gli spalti a disposizione dopo la sosta per la Nazionale. Una soluzione mediana è quella di far coincidere il gran ritorno proprio con la semifinale del playoff per i Mondiali con la Macedonia del Nord, in programma il 24 marzo a Palermo (ieri è tornato a parlarne, non escludendola, il sottosegretario alla salute Andrea Costa). Proprio per una partita della Nazionale, quella dell’Olimpico con la Svizzera, si era ipotizzato un ritorno al 100 per 100 lo scorso 12 novembre. Poi tutto sfumò anche in base alla crescita della quarta ondata, e quota 75 non portò certo fortuna visto il nuovo rigore sbagliato da Jorginho e il pareggio che bloccò la corsa azzurra verso la qualificazione diretta a Qatar 2022. C’è anche però chi spinge per anticipare anche perché ormai dopo l’Inghilterra e la Francia, che è ripartita a pieno regime il 6 febbraio, pure la Spagna cancellerà dal 4 marzo tutte le restrizioni. Resta solo la Germania, dove le capienze consentite oscillano fra il 25 e il 50 per cento a seconda dei Lander.