Simone Inzaghi è l’allenatore giusto per l’Inter

Simone Inzaghi è arrivato lo scorso anno sulla panchina dell’Inter, dovendo raccogliere la pesante eredità di Antonio Conte, capace di riportare lo scudetto in piazza Duomo dopo parecchi anni, scucendolo dal petto alla Juventus.

Purtroppo il nuovo allenatore non è riuscito a replicare, con lo scudetto che è scappato di mano nelle ultime giornate di campionato, dopo l’inaspettata sconfitta di Bologna.

 

Se per valutare il suo apporto alla causa Inter analizziamo la promozione di alcuni giocatori come Barella, Bastoni, Di Marco su tutti ci accorgiamo che il lavoro del mister ha permesso di alzare la loro valutazione economica oltre alla consapevolezza di essere campioni da grande squadra.

Nel mercato di quest’estate qualcuno potrebbe salutare, si parla di Skriniar, altro giocatore cresciuto moltissimo durante la gestione di Simone Inzaghi, ma chissà che non possa tornare un bomber come Lukaku, magari completando l’attacco con l’arrivo di Dybala oltre alla conferma del toro Martinez.

La scelta di continuare con lo stesso allenatore è un segnale  importante di fiducia da parte della società, elemento fondamentale per iniziare un progetto vincente che ha l’obiettivo di  lottare non solo per lo scudetto, ma per tornare ad essere competitivi in europa, con il sogno nel cuore di un nuovo Triplete.

 

La carriera da giocatore

 

L’attaccante, ruolo condiviso anche dal fratello Filippo, è nato a Piacenza il 5 Aprile 1976 e proprio nella sua città ha iniziato la carriera da giocatore, entrando nel settore giovanile.

Per farsi le ossa e iniziare a entrare in contatto con il calcio dei “grandi” a 18 anni viene mandato in prestito in serie C1 al Carpi e poi a Novara e nel Lumezzane, entrambe le società erano iscritte al campionato di serie C2.

Le sue qualità iniziano ad emergere con maggiore continuità nella stagione 1997-1998 dove gioca nel Brescello, club di C1, nel quale riesce a mettersi in mostra e segnare parecchi gol.

L’anno successivo, il Piacenza, proprietario del suo cartellino decide di riportarlo alla base dandogli così la possibilità di esordire in Serie A, e l’attaccante trova la sua prima rete subito, nel match di debutto contro la Lazio, club da sempre nel destino di Simone Inzaghi.

Infatti il giocatore nel 1999 sarà venduto proprio al club biancoceleste, dove diventerà una bandiera.

L’attaccante infatti ha indossato questa maglia dal 1999 al 2007 con una piccola pausa di sei mesi in prestito alla Samp nel primo semestre del 2005.

Nel 2007 passa in prestito per una stagione all’Atalanta, ma dopo questa esperienza terminerà la carriera a Roma dove giocherà fino al 2010.

 

La carriera da allenatore

 

Appesi gli scarpini al chiodo rimane nell’ambiente Lazio iniziando a sedersi sulla panchina delle giovanili. Prima di esordire come allenatore della prima squadra, supera brillantemente lo step di mister della Primavera, posizione che occupa nel quinquennio 2016-2021, riuscendo a vincere 2 Coppa Italia Primavera e una Supercoppa.

Il feeling con questa competizione rimane anche quando passa alla prima squadra dato che nel suo palmares ci sono 2 Coppa Italia vinte con Lazio e l’Inter, (l’ultima edizione) oltre a 3 supercoppe suddivise 2 con i biancocelesti e una con i nerazzurri ( sconfitta la Juve).

Il suo modulo preferito è il 3 5 2 con i terzini che si abbassano in fase difensiva, mentre tendono a stare molto alti quando la squadra attacca.

Nella sua idea di gioco un valore fondamentale è il pressing alto, in modo da aggredire gli avversari cercando di recuperare il pallone il prima possibile, in modo da ribaltare velocemente l’azione da difensiva a offensiva. Il fraseggio invece serve a congelare il gioco prima di provare a sfruttare lunghe verticalizzazioni verso le punte, cercando di tagliare le difese avversarie, liberando così gli attaccanti lanciati a rete.

I tifosi dell’Inter sperano che il ritorno di Lukaku sia una buona mossa per trovare più facilmente il gol dato che in alcuni momenti la squadra ha avuto problemi in fase realizzativa, per questo motivo la forza fisica e la rapidità del gigante belga sono una soluzione molto gradita al tecnico.