Serie C. Il «Barbera» secondo per presenze. Il top con la Fidelis Andria grazie ai biglietti a un euro, il minimo contro il Taranto

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Barbera, al secondo posto in serie C per presenze allo stadio.

Il Palermo ha già dato l’arrivederci al «Barbera», con appuntamento ai playoff per quanto riguarda le partite ufficiali. Senza più il derby da disputare, l’impianto di viale del Fante termina la stagione con la seconda media di pubblico in tutta la Serie C. In questo campionato, nelle 18 gare casalinghe disputate in casa, i rosanero hanno potuto contare su 5.758 spettatori a partita. Numeri che vanno contestualizzati con l’andamento altalenante della squadra fino ad un mese fa, più che con l’effetto post pandemico: di limitazioni «pesanti» se ne sono avute solo due (contro Catanzaro e Campobasso, con la Sicilia in «zona gialla») mentre per cinque partite si è giocato con una capienza ridotta al 50 % senza mai avvicinarsi al tetto di presenze autorizzate. Ciò non toglie che in tutta la Lega Pro, solo il Bari abbia fatto meglio. E se si prende pure la Serie B, il Lecce è l’unica ad aver avuto più spettatori.

Nella desolazione degli stadi italiani, un «Barbera» spesso semivuoto riesce ad essere il ventiduesimo stadio per media di spettatori a partita tra i professionisti. Se si guarda alla massima serie, il Sassuolo può vantare giusto 128 presenti in più per ogni gara disputata in campionato. Questo nonostante il Palermo, nel 2022, abbia dovuto fare i conti con un progressivo crollo degli spettatori. Solo la vendita dei biglietti a un euro in tutti i settori nella sfida con la Fidelis Andria (a cui hanno presenziato 11.402 tifosi, record stagionale) ha interrotto la serie negativa dell’anno nuovo, in cui per quattro partite si è dovuto aggiornare il primato per il minor numero di gente sugli spalti. Alla fine, l’asticella è stata abbassata fino ai 4.203 titoli emessi tra abbonamenti e biglietti per Palermo-Taranto, giocata di mercoledì alle 14.30, senza ovviamente tener conto delle partite in cui non erano ammessi più di 2.500 spettatori.