Serie B. Palermo allo sceicco Mansour. Ora è davvero un A2

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul futuro del Palermo in B con gli sceicchi.

Il piccolo, nel calcio, è bello: affascina, sorprende, regala storie da copertina. Ma il grande muove le masse dei tifosi, l’interesse, trascina le città più popolose. La prossima Serie B fa parte della seconda categoria: lo sbarco del Palermo fa lievitare a sei i capoluoghi di regione che saranno rappresentati nella stagione che verrà. Gli altri sono Genova, Cagliari, Venezia, Bari e Perugia. E se pensiamo che al piano di sopra ce n’è solo una in più, non è azzardato parlare di Serie A2. Il paragone più immediato che salta alla mente è con la stagione 2006-2007, quella della Serie B con la Juve di Buffon, Del Piero, Trezeguet, Nedved, accompagnata anche da Napoli e Genoa ma pure da Bari e Bologna. Quello di 16 anni fa fu un torneo (post calciopoli) a senso unico: non vennero neanche disputati i playoff per decretare le promosse in Serie A (Juve, con la zavorra del meno 9, Napoli e Genoa) tanto era la superiorità di questi squadroni. Stavolta, probabilmente, sarà diverso, al momento non si vede all’orizzonte una formazione capace di “uccidere” il campionato, anzi. E’ più probabile che si continui sulla falsariga di quest’anno: tanta incertezza, sia durante la stagione regolare, sia per la post season. Per la gioia, anche, di chi ha acquistato i diritti tv (Sky, Dazn, Helbiz Live): i bacini di utenza di tante squadre sono corposi e garantiscono ottimi ascolti.

Entusiasmo Se nel 2021-2022 la somma di ogni singola città portava a 1.974.7000 abitanti, quella del 2022-2023 sarà di 3.665.200, quasi il doppio. E’ soprattutto il vento del Sud a soffiare sulla passione. E’ vero che il campionato perde il Lecce, che è stata la squadra che ha portato più spettatori allo stadio (194.000 in 19 partite nonostante le limitazioni nella prima parte di stagione), però arriva il Palermo che è la piazza più grande di tutte: solo la città conta quasi 674.000 abitanti. E come calore e fame di calcio non ha niente da invidiare a nessuno, a prescindere da quello che sarà il futuro societario.

Avanti tutta La trattativa per la cessione del Palermo al gruppo dello sceicco Mansour infatti è ormai ai dettagli. Ieri altro incontro a Milano fra il presidente Dario Mirri e Giovanni Gardini, manager di riferimento del gruppo del Manchester City pronto a rivelare la società rosanero. L’annuncio potrebbe arrivare a breve.

Grandi e piccole Al secondo posto fra le piazze più grandi un’altra new entry come il Genoa, che oltre a un carico di storia pesante porta in dote oltre 560.000 abitanti. Poi ecco il Bari che sotto la regia della famiglia De Laurentiis è ritornato ai piani alti dopo il fallimento dell’estate 2018, per la gioia dei suoi 360.000 abitanti. Dalla Serie A scende un’altra piazza importante come Venezia, città da quasi 255.000 abitanti che fa parte di quella classe media ma ambiziosa che comprende, fra le altre, città come Parma, Pisa, Perugia, Terni e Brescia, che ha il record di partecipazioni in Serie B (63). Ma come dimenticare il neopromosso Modena, che nei primi anni 2000 era in Serie A, o la gloriosa Spal? C’è tanta carne al fuoco, con la piccola Cittadella (20.000 abitanti) che tenterà ancora di stupire con il suo modo intelligente e sostenibile di fare calcio.

Le stelle La prossima Serie B si porterà dietro anche un carico di grandi giocatori. Fra tutti spicca Gigi Buffon, all’ennesima sfida di una carriera gloriosa e infinita: riuscirà a riportare al top il Parma? Sarà uno dei grandi interrogativi di un campionato grandi firme che al momento accoglierà anche Domenico Criscito, il capitano ritornato in Liguria nel 2018: possibile che il club rossoblù gli affidi la guida della difesa nel mix esperienza e gioventù di Blessin. E poi i grandi attaccanti come Gianluca Lapadula o Stefano Moreo che proprio ieri è stato preso (era di proprietà dell’Empoli) a titolo definitivo dal Brescia: per un campionato che si annuncia di alto livello meglio sbrigarsi.