Serie A: cambiano i criteri di ripartizione dei diritti tv. Ecco come

Cambiano i criteri di ripartizione dei diritti tv in Serie A, entreranno in vigore quindi , come già previsto, le correzioni volute lo scorso anno dall’ex ministro dello Sport del governo Gentiloni, Luca Lotti.

 La norma “Lotti” che ha modificato la legge Melandri stabilisce che il 50% degli introiti televisivi vada ripartito in egual modo, una quota del 30% sulla base dei risultati sportivi ottenuti e il restante 20% sulla base del radicamento sociale della società. Le nuove modifiche, fermo restando il 50% assegnato in parti uguali, collegheranno invece alle performance sportive il 28% dei proventi (contemplando tre aspetti: la classifica e i punti dello scorso campionato ; i risultati degli ultimi cinque anni di Serie A; e quelli conseguiti a livello nazionale dalla stagione 1946/47), al pubblico pagante nei match casalinghi negli ultimi tre campionati e all’audience tv certificata il 17% e al minutaggio de giovani del vivaio in prima squadra il restante 5%. Più precisamente la legge di bilancio per il 2019 fa riferimento ai “minuti giocati nel campionato di serie A da giocatori di età compresa tra 15 e 23 anni, formati nei settori giovanili italiani e che siano tesserati da almeno 36 mesi ininterrotti per la società presso la quale prestano l’attività sportiva, comprendendo nel computo eventuali periodi di cessione a titolo temporaneo a favore di altre società partecipanti ai campionati di serie A o di serie B o delle seconde squadre in serie C”. Il 5% (paria circa 60 milioni di euro a stagione) andrà quindi alle società presso le quali il giocatore sia stato tesserato in Italia dai 16 anni «in proporzione alla durata del tesseramento presso ciascuna di esse». Viene affidato a un decreto del Presidente del Consiglio da emanarsi entro il 30 giugno 2019 il compito di dettagliare questi nuovi parametri. In particolare, dovranno essere fissate le percentuali relative ai diversi criteri, il peso da attribuire ai risultati ottenuti sul campo, nonché i criteri per determinare il pubblico di riferimento di ciascuna squadra e il conteggio dei minuti giocati dai giovani calciatori. Novità che in ogni caso scatteranno dalla stagione 2021/22. Nel frattempo la Serie A si è impegnata a destinare il 5% del valore dei trasferimenti ai club che hanno formato gli atleti sul modello Fifa. Questo è quanto riportato da Marco Bellinazzo de” Il sole 24 ore”.