Schira: “Caos iscrizioni tra Chievo e Carpi. Il Siena di Perinetti e Gilardino tenta la scalata dalla D”

Il giornalista Nicolò Schira ha scritto un editoriale per “TuttoC.com” soffermandosi sul fronte iscrizioni tra Serie B e Serie C. Ecco quanto riportato:

“Lungi da noi dire “ve l’avevamo detto”, ma diventa difficile far finta di nulla. Da mesi, infatti, avevamo messo sotto la lente di ingrandimento quanto accadeva a Novara. Prima la gestione Rullo poi l’avvento di Pavanati tra promesse (tante) e fatti (pochi). Tanto da non aver ingaggiato finora neppure allenatore e direttore sportivo. Insomma, l’anticamera del precipizio. Col rischio concreto e ora diventato reale di restare fuori dal calcio professionistico. D’altronde non più tardi di un mese fa raccontammo proprio su queste colonne i 4,5 milioni di passivo del club piemontese che non era riuscito neppure a pagare qualche centinaia di euro per aggiustare la caldaia dello stadio Piola. Senza dimenticare i tanti dipendenti che avanzavano numerose mensilità arretrate. Purtroppo – come troppo spesso accade a queste latitudini – chi di dovere si volta spesso dall’altra parte per comodità o per evitare polveroni. E così anche quest’anno scompariranno gloriose società. Negli ultimi 15 anni siamo arrivati in tripla cifra di squadre che, per svariati motivi, non si sono iscritte tra B e Lega Pro. Una marea, segno evidente di come il sistema vada rivisto e rimodulato. Ma questa è un’altra storia. E statene certi: la approfondiremo nelle prossime settimane…

L’anno scorso eravamo stati bravi profeti anche sul destino pericolante del Carpi. L’addio di Stefano Bonacini che aveva portato il club dall’Eccellenza alla Serie A aveva aperto lo stato di crisi come descritto puntualmente in autunno dall’amico e collega Sebastian Donzella al netto di sgradevoli smentite. La gestione di Cerea Banca era stata a dir poco confusa e grottesca, ma le cose non sono migliorate successivamente con i vari soci. Tra chi cercava sponde nei palazzi romani e chi aveva a cuore solo interessi personali caldeggiando maggior minutaggio per il proprio pargolo, il Carpi ha tirato a campare. Una sorta di “Io speriamo che me la cavo” che non ha prodotto risultati. Nel mezzo l’infelice e fosca parentesi Foschi prima del ritorno al capezzale di Pochesci, che sul campo ha salvato la squadra. Fuori dal rettangolo verde, invece, sono emerse tutte le criticità di un progetto farraginoso e che vedrà i biancorossi ripartire probabilmente – dopo la non iscrizione – dall’Eccellenza. Laddove l’aveva pescata Bonacini quasi 15 anni fa. Un cerchio che si chiude. Il diesse Mussi, scavalcato nei giorni scorsi da consulenti esterni per la scelta di Siviglia invece di Di Donato (prescelto dal dirigente), dopo Pavia e Albissola cala il tris di società (nell’ultimo lustro) che non si iscrivono al termine della stagione in cui ha operato nel club. Sarà sfortunato o la sua presenza non porta bene? Ah saperlo…

La mancata iscrizione di alcuni club (in attesa dell’ultimo grado di giudizio al CONI, che però non dovrebbe sparigliare le carte…) apre la bagarre ripescaggi. Tra le retrocesse dell’ultima stagione Fano e Arezzo appaiono le più accreditate. Quatto quatto poi sta provando la risalita dalla D in Lega Pro anche l’ambizioso Siena della coppia Perinetti-Gilardino. Una piazza che per bacino d’utenza, storia e strutture sembra avere tutte le carte in regola per un posto al sole nei professionisti pur occupando una posizione di secondo piano nella graduatoria per i ripescaggi. Tra chi non ha lo stadio a norma e chi non paga gli stipendi occhio ai toscani che potrebbero così risalire posizioni e giocarsi le proprie chance”.