Sbarca l’astronave City: A Palermo l’ad Soriano e tutti gli altri membri. Inizia l’era Mansour

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’avvento del City Group al Palermo a partire da domani, quando si terrà la presentazione ufficiale.

La certezza è che Dario Mirri resterà presidente. E anzi il “fattore Mirri”, il patron tifoso che in tre anni ha riportato la squadra dagli inferi dei dilettanti alla serie B e l’ha consegnata al City senza un euro di debito, è stato determinante per l’acquisto del Palermo. Di sicuro domani mattina, quando al “Barbera” si presenterà il gotha del Manchester City, con l’amministratore delegato Ferran Soriano in testa, l’organigramma societario di viale del Fante cambierà completamente.

A Palermo, oltre al supermanager catalano, fautore delle fortune del Barcellona di Guardiola tra il 2003 e il 2008 e dal 2012 stratega dell’impero del City e delle sue 11 società sorelle nel mondo, ci saranno tante figure di peso. Giovanni Gardini, manager esperto del calcio italiano con più di 30 anni di carriera, è in rampa di lancio per il posto di amministratore delegato. Ma nel coniglio di amministrazione potrebbero entrare anche Michele Centenaro, uno degli uomini chiave della trattativa, che porta in dote diversi anni di esperienza alla guida del Eca, l’Associazione dei club europei, della quale oggi occupa un posto nel board come indipendente.

Ma ci sarà anche l’avvocato modenese Alberto Galassi, ad di Ferretti Group e da 10 anni membro del cda del Manchester City. Altra figura chiave del puzzle manageriale del nuovo Palermo potrebbe essere Diego Gigliani (Nella foto). Il manager, che era al “Barbera” per la finale dei play-off, è uno degli uomini di fiducia del City Group nel Girona, dove ricopre la carica di vicepresidente del Cda e siede anche nel board dell’altra società europea nella galassia dei Citizens, il club francese del Troyes. In Francia, quando nel 2020 gli inglesi sono diventati proprietari, è cambiato tutto. Sono arrivati professionisti del cerchio magico del City, come il presidente del Cda Cliff Simon e gli altri membri del board John Macbeath e Andy Young, oltre lo stesso Gigliani.

Nomi poco noti a diversi chilometri di distanza, ma che testimoniano il metodo scientifico del progetto delle squadre nell’orbita dello sceicco. Dario Mirri, che resta con il 20 per cento del pacchetto azionario, è la garanzia di un progetto costruito attorno all’allenatore beniamino Silvio Baldini e il diesse dei miracoli Renzo Castagnini, che domani stesso risentirà la Juventus per risolvere l’affare Brunori. Al suo fianco ci sarà come scout per la nuova proprietà l’ex difenso[1]re argentino Luciano Zavagno che resterà a Palermo per non meno didue mesi.

Tutto pianificato nei dettagli. «Nei rapporti commerciali parliamo a nome del gruppo, non della singola società», ha detto l’ad Ferran Soriano, lo scorso novembre alla Bocconi di Milano, in occasione di un corso organizzato dall’università e dal settore tecnico della Figc, in cui ha raccontato la storia del progetto globale della prima multinazionale del calcio. Un piano scientifico, al quale il “Guardian”, nel 2017, ha dedicato un’inchiesta: “Manchester City’s plan for global domination”. “È il timing nel prendere le decisioni che fa la differenza nel calcio”.

E ancora. «Occorre fare di tutto per avere il proprio stadio sempre sold-out», sono altre frasi di Soriano rimaste agli atti nell’intervento alla Bocconi. Non è un caso quindi che, domani alle 15,45, con la precisione del “timing britannico”, gli uomini del City incontreranno a palazzo delle Aquile anche il sindaco Roberto Lagalla. Si discuterà inevitabilmente del futuro dello stadio.