Repubblica: “Sicilia, piano della Regione per razionare l’acqua. Un altro mese di siccità ha svuotato gli invasi”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’emergenza siccità in Sicilia.

Invasi a secco, temperature in salita e, soprattutto, cinque mesi senza pioggia, eccezion fatta per le precipitazioni degli ultimi giorni. Se in alcune regioni spagnole che vivono l’analogo stato d’emergenza dell’Isola il piano di risparmio idrico era già partito a inizio anno, in Sicilia arriva soltanto adesso. La conferma arriva direttamente da Palazzo d’Orleans: la Regione ha già avviato un piano di razionalizzazione dell’acqua ad uso potabile in 160 Comuni sui 391 dell’Isola, distribuiti nelle quattro province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani.

Le ultime piogge non hanno riempito gli invasi, non solo per la quantità insufficiente di precipitazioni, ma anche per le alte temperature che hanno causato l’evaporazione dell’acqua. Già da qualche settimana era stata ridotta la pressione nell’erogazione dell’acqua dai rubinetti delle abitazioni, adesso parte un vero e proprio piano di razionamento.

I dati degli invasi dell’Isola, d’altronde, sono drammatici: le due dighe maggiori, il lago di Lentini, nel Siracusano, e l’Ogliastro, tra la provincia di Enna e quella di Catania, entrambe con una capienza di 100 milioni di metri cubi d’acqua, hanno registrato rispettivamente 49 milioni e 22 milioni di metri cubi d’acqua nelle rilevazioni di inizio anno. E non va meglio guardando alla diga Rosamarina di Caccamo: la sua capienza massima è di 73 milioni di metri cubi d’acqua, ma l’asticella in questo mese è ferma a 12 milioni. Va un po’ meglio sul fronte occidentale del Palermitano: il lago Poma, la cui capienza è la stessa della Rosamarina, segna quota 22 milioni di litri.

Un quadro talmente allarmante da aver portato la Regione a correre ai ripari, sulla scorta di quanto avviene già a Barcellona, in Spagna, dove l’acqua viene erogata a giorni alterni e nelle palestre è imposto il tempo massimo di due minuti all’utilizzo delle docce. Adesso il piano scatta anche nell’Isola, dove i risultati degli studi elaborati dall’autorità di bacino hanno imposto al governo di dichiarare, a metà febbraio, lo stato di calamità naturale da siccità severa, su tutto il territorio regionale.