Repubblica: “Serie A. La nuova linea degli arbitri. Si è spento il Var, rivoluzione soft e addio «rigorini»”

L'arbitro Fabio Maresca controlla il monitor della VAR moviola in campo prima di concedere il calcio di rigore. Referee checks VAR Monitor before a penalty Torino 19-08-2017 Juventus Stadium Calcio Serie A Juventus - Cagliari Foto Andrea Staccioli Insidefoto

L’edizione odierna di “Repubblica” parla dell’utilizzo del Var in serie A.

Quello che sta succedendo in Serie A non è affatto casuale, ma il frutto di un progetto europeo, coltivato durante il lockdown. Poche polemiche, nessuna revisione al monitor, un solo rigore, un calcio più fluido: la prima giornata di campionato ha segnato una netta inversione di tendenza rispetto all’ultima, discussa stagione italiana – scrive il quotidiano -. Quella dei 186 rigori assegnati, record assoluto per la storia del torneo, oltre sessanta in più rispetto ai primi due tornei giocati con l’ausilio della tecnologia. In particolare era stata la lettura dei falli a far impennare i casi. Può sembrare presto per dirlo, ma molto è cambiato. E l’origine è da ricercarsi nei mesi scorsi: mentre la Serie A, con la ripresa dopo il lockdown, faceva impennare ancora di più rigori e interruzioni, i vertici arbitrali d’Europa si riunivano. Troppi “rigorini”. Una tendenza che non trovava analogie nel resto d’Europa (se non, marginalmente, in Spagna).